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Locazione della nuova sede Ufficio tributi, l’avvocatura del Comune si smarca

L'amministrazione vuole prendere in locazione un immobile per 100mila euro all'anno. Ma, secondo la commissione Controllo, senza tener conto della normativa. E il segretario di Palazzo Carafa scrive ai dirigenti interessati

LECCE – La ricerca di una nuova sede per l’Ufficio tributi di Palazzo Carafa è oggetto in questi giorni di un fitto carteggio. L’indagine di mercato promossa a dicembre per reperire un’alternativa alla sede di via Palumbo, messa in vendita all’interno del Piano delle alienazioni, è terminata con la delibera di giunta che prende atto dell’ offerta di 100 mila euro all’anno, per un immobile su tre livelli in Piazza dei Partigiani, avanzata dall’unico soggetto ammesso.

Un costo ragionevole, anche in virtù di quanto il Comune ha incassato per la vendita della vecchia sede, aveva detto l’assessore al Patrimonio, Attilio Monosi, replicando in conferenza stampa alle perplessità di Antonio Rotundo che però, in qualità di presidente della commissione Controllo e Garanzia, ha poi convocato il segretario generale del Comune, Vincenzo Specchia, per discutere con lui della regolarità della procedura.

Effettivamente, nella discussione, è emerso che, “ai sensi della legge finanziaria del 2010, i Comuni debbono comunicare annualmente all’Agenzia del demanio, entro il 31 gennaio, la previsione triennale del fabbisogno di spazio allocativo e che spetta poi alla stessa accertare l’esistenza di immobili da assegnare in uso fra quelli di proprietà dello Stato, e in subordine, valutare la congruità del canone di affitto di immobili di proprietà di terzi, individuati tramite indagini di mercato, il tutto secondo principi di razionalizzazione e contenimento della spesa pubblica”. Passaggi che, secondo l'esponente della minoranza, potrebbero essere stati saltati.

Per fare chiarezza, al termine di quella seduta di commissione, Specchia ha scritto a Giuseppe Naccarelli, dirigente del settore Patrimonio, Maria Luisa De Salvo, dirigente dell’Ufficio legale e, per conoscenza, a Rotundo, al sindaco Perrone e all’assessore Monosi, per richiedere di “attestare, ciascuno per quanto di propria competenza, che l’iter istruttorio relativo all’indagine di mercato per la ricerca in locazione di un immobili da adibire a sede di uffici comunali si sia svolta nel pieno rispetto della normativa vigente”.

A questa sollecitazione ha risposto, questa mattina, la responsabile dell’avvocatura affermando che in qualità di dirigente di quel settore non ha partecipato all’iter istruttorio relativo a quell’indagine di mercato.

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