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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Ultima chiamata per Adelchi. Poi interverrà il prefetto

Se l'azienda non interverrà in Provincia, sarà il prefetto a sbloccare i pagamenti Inps per la cassa integrazione di marzo: questo l'esito del vertice tecnico, in cui si è tornati a parlare di Adelchi

LECCE - Dopo gli ennesimi disagi lamentati dagli operai Adelchi che, a causa della chiusura degli uffici del personale del calzaturificio tricasino per misteriosi "motivi personali", non possono riscuotere l'assegno di marzo per la cassa integrazione in deroga, oggi si è attivata anche la Provincia di Lecce.

Al margine di un tavolo tecnico già calendarizzato con i rappresentanti sindacali e di Confindustria Lecce per discutere dell'intero comparto Tac, nel pomeriggio presso Palazzo Adorno sono stati accolti anche gli operai del calzaturificio che ha dismesso la produzione, affinché si sbloccasse il cortocircuito burocratico che ha impedito all'Inps di erogare gli assegni previsti.

Ultima soluzione possibile, una convocazione per venerdì mattina dei rappresentanti aziendali che se non dovessero intervenire in Provincia (come ampiamente previsto dai lavoratori), sgombrerebbero il campo per l'intervento del prefetto di Lecce, massima autorità sul territorio competente per le comunicazioni con l'Inps.

"Il vertice di oggi è servito per alcuni chiarimenti, sul fatto ad esempio che le dimissioni di Ippazio Prete, il responsabile del personale che curava il disbrigo di tutte le pratiche per l'invio dei tabulati dei flussi all'Inps, sarebbero all'origine del nostro problema - ha dichiarato Lori De Donno, responsabile del comitato dei lavoratori "Michele Frascaro" - speriamo quindi che, come da dichiarazioni apparse proprio ieri sulla stampa da parte di Sergio Adelchi (patron dell'azienda) si stia lavorando per la sostituzione di questa persona, in modo da ottemperare agli obblighi del gruppo. Ma se l'incontro di venerdì dovesse saltare, così come l'intervento del Prefetto di Lecce, saremo pronti a dare battaglia, e in modo meno pacifico del solito".

E certamente l'erogazione degli ammortizzatori sociali per altri tre mesi, non basta a risolvere la vera emergenza di questi operai, ufficialmente senza un'occupazione e senza un sostegno economico a partire dal prossimo luglio.

"L'incontro di oggi è servito anche a discutere del famoso accordo di programma del 2008 per il quale, proprio ieri presso il Mise, abbiamo richiesto la proroga per un altro anno e mezzo" ha chiarito l'assessore provinciale al Lavoro, Ernesto Toma.

La condizione essenziale perchè le condizioni di quest'accordo modellato sull'analogo caso Filanto, vengano estese anche al cluster Adelchi, sono nell'attrattività di investimento del nostro territorio per altre società disposte ad assorbire la manodopera inoccupata.

Buone sono le possibilità che si profilano, secondo Toma, visto che "Invitalia e un'altra società salentina, hanno già firmato un primo contratto per l'assunzione di cinquanta unità dal cluster Filanto, altre aziende già ammesse ai finanziamenti sono pronte per la firma del contratto ed altre ancora sono in fase di valutazione".

"E' ovvio però che tutte le energie spese dalla Provincia e dalla Regione, si inseriscono in un periodo di forte crisi che ha affossato la produzione nel Paese - conclude l'assessore - per cui sarà difficile trovare soluzioni al problema occupazionale di questi lavoratori".

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