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Unità d’Italia e Sud, Eugenio Bennato a confronto con Blasi e Mantovano

Il cantautore dialoga nell'atrio del Palazzo Marchesale di Galatone con il segretario regionale del Pd e con l'ex Sottosegretario agli Interni, sui temi dell'unità italiana. Con loro anche lo storico salentino Francesco Danieli

GALATONE – Si terrà venerdì 30 marzo, nell’atrio del Palazzo Marchesale di Galatone,  in piazza S.S. Crocifisso, “Per una vera unità - le verità calpestate, la forza della Taranta e la saggezza popolare”, un inedito confronto tra il cantautore Eugenio Bennato, fondatore della Nuova compagnia di canto popolare, di Musicanova e Taranta Power;  il consigliere e segretario regionale del Pd pugliese Sergio Blasi, già sindaco di Melpignano e tra i fondatori della Notte della Taranta, e il deputato Alfredo Mantovano, coordinatore nazionale dei circoli “Nuova Italia”, già sottosegretario all’Interno; con loro, anche lo storico salentino Francesco Danieli, autore de “Il Laudario dei Semplici” (antologia di componimenti religiosi salentini della cultura orale popolare).

L’incontro, promosso dal Centro studi Arpa e dall’Opificio Meridiano, prende le mosse dall’inesauribile successo, non solo musicale, della ballata “Brigante se more”, scritta da Eugenio Bennato nel 1979 e subito entrata nel repertorio di tanti gruppi musicali come inno di ribellione. L’estro del cantautore napoletano infatti, lo porta a comporre brani non solo di notevole pregio artistico, densi di emozioni, ma anche carichi di coraggiosa passione civile, come dimostrano  l’omonimo libro Brigante se more e l’ultimo suo cd Questione meridionale che verranno presentati nel corso della serata.

“La buona conoscenza della storia ci unisce, la cattiva ci divide” (Fustel de Coulanges). Tuttora, finite le feste per il 150° dell’unificazione, non si percepisce una vera Unità d’Italia. Troppi squilibri tra Nord e Sud, troppe omissioni nella storia del Risorgimento (le stragi di Pontelandolfo, Fenestrelle, ecc.) rendono precari i sentimenti unitari, indignano, quasi rivalutano le reazioni alla malaunità, ma senza mai cedere agli sterili nostalgismi preunitari.

Eugenio Bennato, infatti, canta le gesta di Ninco Nanco e di Michela De Cesare ma è lontano dalla “doppia retorica: dell’acritica apologia risorgimentale da un lato e del rivendicazionismo vittimista dall’altro” (Alfredo Mantovano) poiché come questi cerca l’Unità nella verità e nella pari dignità Nord/Sud.

Con Sergio Blasi, invece, condivide l’approccio meridiano alla Taranta ovvero “la riscoperta delle radici, ma nello stesso tempo la loro proiezione nel mondo globale, la loro uscita da un isolamento feticistico, senza però vendere l’anima” (Franco Cassano). Con lo storico Francesco Danieli, infine, ha in comune la passione  per la Cultura popolare, miniera di saggezza sempreverde e di coesione sociale.

Chiude la serata la chitarra acustica di Ezio Lambiase, la voce e la danza di Sonia Totaro (la Taranta) accompagnano Eugenio Bennato per eseguire alcuni brani dal suo ultimo Cd Questione Meridionale.

 

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