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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Urne aperte per i quattro referendum: incognita quorum

Oltre 47milioni di italiani chiamati ad abrogare o mantenere le normative sulla gestione dei servizi idrici, sul nucleare e sul legittimo impedimento. In tre comuni salentini, si vota su Casalabate

LECCE - Quattro quesiti per esprimere un voto su tre temi fondamentali: l'acqua pubblica, il nucleare e le leggi "ad personam", per abrogare mantenere le disposizioni statali e le normative in materia. Alle urne sono chiamati oltre 47milioni di elettori, che dalle 8 alle 22 di domenica e dalle 7 alle 15 di lunedì, parteciperanno alla dura battaglia per il raggiungimento del quorum: tra loro, ci sono poco più di 3 milioni di residenti all'estero, che hanno già votato per posta, esprimendosi, per il nucleare, sui precedenti quesiti prima della riformulazione decisa dalla Cassazione; per questo, non si sa ancora se il loro voto sarà ritenuto valido e conteggiato ai fini del quorum.

A ciascun elettore verranno consegnate quattro schede, una rossa, una gialla, una grigia e una verde. Ciascun elettore avrà il diritto di esprimere il voto, con la matita copiativa, tracciando un segno sul riquadro corrispondente alla risposta prescelta tra "Sì" e "No". Le operazioni di scrutinio avranno inizio lunedì 13 giugno subito dopo la chiusura della votazione e l'accertamento del numero dei votanti per ciascun referendum.

La prima scheda di colore rosso reca come titolo "Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. Abrogazione": con questo quesito, in riferimento al tema della privatizzazione dell'acqua, si chiede ai cittadini di esprimersi sulle modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica; viene, dunque, prospettata l'abrogazione delle norme che attualmente prevedono l'obbligo di gara per affidare la gestione dei servizi pubblici locali ad operatori privati o a società miste, dove il capitale privato non è inferiore al 40%. Chi vota Sì è contrario alla privatizzazione dell'acqua e alla gestione dei servizi idrici da parte dei privati; chi vota no si dice è favorevole all'attuale legislazione.

La scheda gialla reca come titolo "Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all'adeguata remunerazione del capitale investito. Abrogazione parziale di norma": anche il secondo quesito fa riferimento alla privatizzazione dell'acqua pubblica, puntando l'attenzione alla determinazione della tariffa del servizio idrico integrato, in base all'adeguata remunerazione del capitale investito. Il quesito, quindi, propone l'abrogazione della norma che stabilisce la determinazione del costo per l'erogazione dell'acqua, il cui importo prevede anche la remunerazione per il capitale investito dal gestore. Chi vota Sì, è contrario alla norma che permette la remunerazione del capitale investito dal gestore nell'erogazione dell'acqua potabile. Chi vota no è favorevole all'attuale legislazione.

La scheda grigia reca il titolo "Abrogazione delle nuove norme che consentono la produzione nel territorio nazionale di energia elettrica nucleare". Il quesito, recentemente modificato, propone l'abrogazione delle norme che consentono la produzione nel territorio nazionale di energia nucleare. Vota Sì chi è contrario alla costruzione delle centrali nucleari in Italia, vota No chi è favorevole.

La scheda verde reca il titolo "Abrogazione di norme della legge 7 aprile 2010, n. 51, in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale, quale risultante a seguito della sentenza n. 23 del 2011 della Corte Costituzionale". Il quarto quesito riguarda il legittimo impedimento. La norma che si vuole cancellare prevede che il Presidente del Consiglio dei ministri possa invocare il legittimo impedimento a comparire in un'udienza penale, qualora imputato, in caso di concomitante esercizio di attività legate alle funzioni di governo. Vota Sì chi è contrario al principio per il quale il Presidente del Consiglio o i ministri abbiano la possibilità, con i requisiti specifici, di non comparire in tribunale nei processi che li riguardano, vota No chi è a favorevole alla legislazione attuale.

Per votare, occorre recarsi nel proprio comune di residenza, nella sezione elettorale indicata sulla propria tessera, esibendo anche un documento di riconoscimento valido. Chi avesse smarrito la propria tessera personale, o in caso di furto o deterioramento della stessa, potrà chiederne il duplicato agli uffici comunali. Al referendum, possono prendere parte tutti i cittadini italiani iscritti nelle liste elettorali del Comune italiano di residenza, che abbiano compiuto 18 anni entro il 12 giugno 2011 compreso. Perché il referendum sia valido, dovrà aver votato almeno il 50% più uno dei cittadini. In caso di vittoria del no o del non raggiungimento del quorum lo stesso referendum non potrà essere ripresentato per i prossimi 5 anni.

Il referendum in territorio salentino si arricchisce, contestualmente a quelli nazionali, di un nuovo quesito referendario, tra Lecce e i due comuni limitrofi, ossia quello per sostenere il trasferimento della marina di Casalabate dal capoluogo a Squinzano e Trepuzzi. L'obiettivo di una consultazione popolare è stato raggiunto, attraverso un iter condiviso a livello politico, basato sulle costanti criticità legate al degrado e all'abbandono della località di mare, e sulla condivisione di una legge regionale che ha calendarizzato l'appuntamento elettorale assieme ai quattro quesiti referendari nazionali.

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