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Pericolo zanzare, il Comune avvia disinfestazione e diffonde un vademecum

L'assessore alla Politiche ambientali di Palazzo Carafa ha messo in guardia dall'invasione di insetti, sempre più invadenti e numerosi a causa dei cambiamenti climatici. Ha elencato un serie di raccomandazioni per cittadini e imprese

LECCE  - Aveva già messo in guardia, in occasione dell’esondazione del bacino di Torre Chianca, dal pericolo delle zanzare. Così, già dalla nottata di venerdì, l’assessore alle Politiche ambientali, Andrea Guido, ha disposto che fossero avviati sia in città, sia nelle marine leccesi, alcun interventi di disinfestazione (ad opera delle due ditte convenzionate con Palazzo Carafa) contro gli odiati insetti. Per ora, ma solo per ora, allo stadio larvale.

Dal momento che le invasioni non si registrano più esclusivamente durante la stagione estiva, ma anche in quella primaverile e autunnale, Guido ha diffuso un vero e proprio vademecum anti-zanzare per imprese e cittadini, esortando ad uno sforzo collaborativo.  

“La recrudescenza del fenomeno è stata provocata essenzialmente dal cambiamento delle condizioni climatiche, da quella che gli esperti definiscono tropicalizzazione. L’alto incremento del tasso di umidità di questi ultimi giorni, poi, contribuisce affinché si creino le condizioni ideali per la proliferazione degli insetti. Ecco il motivo per cui ho preferito dare l’avvio alle operazioni anti larve già da ora”, ha spiegato l’assessore, prima di elencare l’elenco delle raccomandazioni.

Tanto per cominciare, le aziende private che operano sul territorio comunale, e gli stessi residenti, dovrebbero provvedere ad eliminare tutti possibili ristagni d’acqua. Secondo: fare attenzione a non abbandonare contenitori di qualsiasi forma e dimensione in spazi aperti pubblici e privati, per evitare che l’acqua piovana si accumuli, attirando gli insetti.

Importante anche mantenere in perfetta efficienza le grondaie o i tombini presenti nei giardini o negli spazi condominiali, così come pulire bene vasi e sottovasi prima di collocarli all’interno delle abitazioni. Indisoensabile, infine, secondo Guido, convogliare in appositi apparati di scarico la condensa prodotta dagli impianti di climatizzazione.

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