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Valanga di pass per la Ztl: sono 12mila, 647 per stampa e politica

Numeri impressionanti in commissione Controllo: 746 per attività commerciali, 542 tagliandi per studi professionali, 325 per assessori e consiglieri. Ma gli amministratori di Palazzo Carafa sono solo 43. Torricelli: "Fuori i nomi"

LECCE – E’ come se tutti i giornalisti leccesi avessero il pass per entrare nelle zone a traffico limitato e sostare all’ombra del barocco. Oggi sono ben 322 i permessi in vigore concessi e usati dagli operatori dell’informazione. Un’ordinanza del 1999, quella con cui la giunta di Adriana Poli Bortone dettò le linee guida per l’accesso alle ztl – altri provvedimenti minori sono arrivati negli anni successivi –, concede ad ogni testata la possibilità di avere due tagliandi. Non è detto però che tutti ne abbiano fatto richiesta: non LeccePrima, pur essendo registrata in Tribunale fin dalla sua fondazione nel 2006. Quindi o Lecce è la città a più alta concentrazione di giornali, tv, radio del mondo oppure c’è qualcosa che non va.

Quel provvedimento di Palazzo Carafa, è di tutta evidenza, è stato dilatato fino ad essere svuotato di significato se è vero che i dati aggiornati e diffusi oggi in commissione Controllo certificano l’esistenza 12079 vetrofanie (quindi associate alla vettura) che consentono di circolare nel centro storico come in una zona franca. Né, del resto, si è compreso come e con qualche frequenza siano stati fatti eventuali controlli per acccertare il mantenimento dei requisiti. Alla faccia della vivibilità di chi risiede e della fruibilità turistica. Ad un’analisi sommaria del quadro statistico balza all’occhio la sproporzione tra autorizzazioni ed abitanti: tra residenti e domiciliati (titolari di regolare contratto), sono 7648 le persone che hanno un tetto all'interno delle mura antiche.

Per arrivare alla cifra totale basta scorrere, voce per voce, quanto da oggi diventa di dominio pubblico: 325 pass sono sulle auto di assessori e consiglieri, che attualmente sono 43. Delle due l'una: o non sono mai stati ritirati quelli concessi dal 1999 ad oggi agli amministratori non più in carica - e anche se così fosse, il numero è comunque spropositato - oppure ognuno degli attuali inquilini, in media, ne dovrebbe avere una decina a disposizione. Ci sono poi 542 tagliandi riconducibili a studi professionali, 883 a necessità di assistenza (persone che assistono familiari non autosufficienti, ad esempio), 746 ad attività commerciali, 489 a fornitori, 611 a strutture ricettive (esclusi i b&b i cui clienti dispongono di permessi a tempo). I pass per il solo transito (forse per aggirare il traffico dei viali?) sono 435. Le autorizzazioni, prive di vetrofania, per portatori di handicap e personale deputato alle visite mediche sono infine 678.

Dopo l’accesa discussione sui permessi di sosta gratuita in zona tariffata, nella commissione presieduta da Antonio Rotundo è scoppiata oggi un’altra grana, che molto rivela delle consuetudini di questa città e che spiega perché il centro storico - che da settimane pullula di turisti - appaia in preda al caos e ostaggio delle auto.  Alla seduta odierna hanno partecipato il comandante del corpo di polizia municipale, Donato Zacheo e il dirigente Maurizio Guido che da pochi mesi ha sostituito Sergio Aversa. I numeri esplicitati in apertura dei lavori hanno fatto sobbalzare quasi tutti i presenti dalla sedia: il vice presidente del consiglio comunale, Antonio Torricelli (Pd), ha chiesto che nella seduta di domani vengano comunicati i nomi degli assessori e dei consiglieri che godono del beneficio: lui ne ha uno e del resto è legittimato ad averlo proprio dall’ordinanza numero 274 del settembre 1999. Ma pretende di sapere il perché i pass esistenti superino quasi di dieci volte i titolati ad averli. In un periodo di scarsa popolarità per la politica, i consiglieri che si sentono con la coscienza a posto non vogliono passare per i privilegiati di turno.

pass2-2Carlo Salvemini (Lecce Bene Comune), che il permesso non l’ha nemmeno richiesto, ha proposto di ripartire da zero, annullando quel provvedimento vecchio di 14 anni e di mettere mano, con la collaborazione della municipale, ad un regolamento che preveda pochi e chiari punti e meno ancora eccezioni. Per andare verso una progressiva pedonalizzazione di tutto il centro, sostiene, si deve partire dal rispetto delle regole di quanto è stato già predisposto. Per Francesca Mariano (Io Sud) devono essere azzerati e anche tutti i permessi a tempo, quelli concessi dall’ufficio Traffico: ad esempio agli operai di un cantiere allestito per qualche mese. Anche perché risulta che a questo espediente sia ricorso qualcuno non estraneo al Palazzo da quando i pass Sgm sono stati dichiarati “fuori corso”.

Secondo Paolo Foresio (Pd) l’allegra concessione dei pass sarebbe stata un “motivo per incrementare il consenso”, mentre Luigi Melica (Udc) ha proposto di procedere alla definizione di regole più rigide concedendo un mese di tempo ai titolari di permessi per presentarsi agli uffici comunali e verificare la propria posizione. Anche Bernardo Monticelli Cuggiò (eletto per Futuro e Libertà) ha sollecitato una verifica immediata, pur rinnovando la sua contrarietà alla chiusura del centro.

Il comandante Zacheo ha sottolineato come, nell’ultimo mese, siano stati scoperti diversi permessi falsi o alterati (e Torricelli ha chiesto il perché non sia stata presentata denuncia) e che un buon punto di partenza, per non rimanere impigliati nella giungla, sia quello di ripartire daccapo.

A conclusione dei lavori, Rotundo ha scritto in qualità di presidente della commissione al sindaco, Paolo Perrone: “L’elevato numero di permessi rilasciati insieme alla difficoltà evidenziata di controlli penetranti ed efficaci sono le cause principali dell’attuale situazione di caos e di confusione, rispetto alla quale – è valutazione generale emersa dal dibattito - si ritiene necessario dover intervenire con la massima tempestività, proprio al fine di difendere e preservare il centro storico dal processo di degrado, denunciato sia dai residenti che dai turisti”. L’esponente del Pd invita la giunta ad adottare un regolamento sulla base di “regole e criteri più stringenti rispetto alle ordinanze in vigore procedendo di fatto ad azzerare gli attuali permessi per sostituirli contestualmente con nuovi pass individuati dal nuovo regolamento”.

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