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La riconversione 'zoppicante' dell’ex manifattura tabacchi. Si torna al ministero

La Provincia di Lecce prende le redini della vertenza finita su un binario morto. Chiede al ministero dello Sviluppo economico di convocare le tre aziende separatamente, e Bat Italia cui chiedere conto dell'impegni presi nel 2010

LECCE – La situazione di stallo registrata in merito alla vertenza del tabacco, scoppiata tre anni addietro, torna al centro dell’attenzione pubblica. Questa volta è la Provincia di Lecce, a prendere le redini di una questione che rischia di scivolare completamente dalle mani. 

Su suggerimento dei sindacati ed al termine dell’ennesimo incontro  cui - seppur invitate - le tre aziende coinvolte nel piano di riconversione del sito non hanno partecipato (Ip - Korus, Hds e Iacobucci Mk), il presidente Antonio Gabellone ha preso carta e penna per scrivere al ministero dello Sviluppo economico. 

La missiva, spedita all’indirizzo del ministro competente Giampiero Castano, e per conoscenza ai rappresentanti istituzionali e sindacali del territorio, sollecita la convocazione di un nuovo tavolo romano. Un vertice, alla presenza di tutte le parti interessate, quindi aziende e multinazionale del tabacco, in cui sviscerare le singole problematiche manifestate da ciascuna delle realtà che si è insediata nella manifattura dismessa. 

Con l’obiettivo finale di valutare lo stato di attuazione dell’Accordo di riconversione del sito e ricollocazione della manodopera, siglato a Roma nel dicembre del 2012, finalizzato alla salvaguardia dei livelli occupazionali dopo la dipartita di Bat Italia dal sito di Lecce .

Su quell’accordo molto si è detto, e poco si è fatto. Al punto che più di qualcuno si è spinto a denunciare lo stato di impietoso silenzio calato sulla “mancata riconversione”. A livello locale, sottolinea il presidente Antonio Gabellone, sono state “esperite tutte le ipotesi concertative”. La palla passa, dunque, in mano al ministero per definire, in maniera distinta, “le possibili soluzioni delle tre aziende, con riferimento sia alle vertenze in atto, che allo sviluppo dei relativi piani industriali”. 
In buona sostanza, il presidente della Provincia chiede che il tavolo ministeriale venga organizzato in più sessioni di lavoro, così da garantire tre incontri separati nel corso di un’unica giornata: uno con Hds, i cui lavoratori non hanno fatto in tempo ad essere riassunti che già si trovano in mobilità, con Ip Korus che manifesta intoppi nel riavvio delle attività produttive e per conoscere le prospettive di sviluppo di Iacobucci Mk.

“A conclusione di tali incontri, si rende necessario prevedere un incontro con Bat Italia in considerazione degli impegni sottoscritti nel citato Accordo”, si legge nella lettera inviata dall’ente di Palazzo dei Celestini.

“Bene ha fatto il presidente Gabellone a suddividere i lavori in fasi separate, perché la situazione di ciascuna impresa presenta caratteristiche proprie, non collegabili con le altre”, commenta il segretario Fiom Cgil, Salvatore Bergamo. Appena ieri, infatti, presso la sede di Confindustria Lecce, i sindacati hanno incontrato i vertici di Korus  e dell’impresa Alux Metall che pareva interessata a risollevare la situazione: “Sia Korus che i sindacati hanno firmato un documento che impegna Alux Metall a subentrare nel sito, assumendo circa una trentina di lavoratori su un totale di 70 in cassa integrazione”. Una richiesta di impegno che, al momento, non sarebbe stata ancora controfirmata dai diretti interessati.

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