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Via Cicolella. "Questo ecomostro non s'ha da fare"

Rotundo ritorna su una questione mai sopita, chiedendo al sindaco Paolo Perrone di revocare il progetto. "Il nuovo palazzo comunale, 14 piani per 50 metri, non è compatibile con la zona residenziale"

Ve lo ricordate l'ecomostro di via Cicolella, a Lecce? Meglio, ricordate quell'area dove dovrebbe sorgere il nuovo Palazzo comunale, già definito ecomostro prima ancora di essere eretto, in virtù di un progetto che lo vuole come un colossale gigante di cemento in una zona residenziale di un punto periferico del capoluogo, sebbene non lontano dal centro? Ebbene, a distanza di molti mesi se ne torna a parlare, dopo i mille veleni, le accuse e le risposte della campagna elettorale del maggio 2007. Sull'argomento, arriva infatti una mozione urgente di Antonio Rotundo che, dai banchi dell'opposizione di Palazzo Carafa, attacca: "Revocate l'ecomostro di via Cicolella".

"Nonostante la nostra ferma opposizione - ricorda Rotundo -, nella passata consiliatura, si è compiuto l'iter burocratico per la costruzione del nuovo Palazzo Comunale in via Cicolella. Tale progetto, da realizzare attraverso il projet financing, consistente nella costruzione di un palazzo di 14 piani per 50 metri di altezza, con annessi parcheggi e servizi di vario genere, è, a nostro avviso, incompatibile con la natura residenziale del sito. Ci sono più motivazioni che sconsigliano un simile intervento - spiega il capogruppo della minoranza -: appare infatti irragionevole la costruzione di una sorta di eco-mostro di 14 piani con mille posti auto-moto sottostanti su un piccolo rettangolo verde completamente circondato da villette residenziali".

"Il piano regolatore - spiega - prevedeva in quell'area la costruzione di un asilo e di servizi, che devono essere, a nostro avviso, assicurati ai cittadini in un quartiere dove oltre 20 mila abitanti non hanno neanche un asilo nido comunale, né ambienti a verde, e dove la realizzazione del previsto Palazzo Comunale danneggerebbe irrimediabilmente il proprio equilibrio residenziale". Rotundo chiede quindi al sindaco Paolo Perrone di "adottare tutti gli atti necessari al fine di scongiurare la realizzazione di tale controverso progetto, prevedendo, se necessario, nell'ambito della programmazione complessiva, la realizzazione in un'altra zona della città di una sorta di cittadella degli uffici comunali".

Lo stesso sindaco attuale, nel corso della campagna elettorale, provò a rassicurare i residenti che si coalizzarono per una raccolta di firme contro il "grattacielino", usando una certa diplomazia. "Non sono il tipo di persona che usa fare promesse difficili poi da mantenere - rispose durante una visita del 14 maggio 2007 -, ecco perché oggi posso solo dire che il mio impegno sarà quello di non firmare il contratto per l'avvio dell'iter fino alle elezioni. Oggi - aggiounse nell'occasione - ascolto le vostre ragioni e prendo atto di quello che dite, ma se domani sarò sindaco di Lecce, in tutta onestà, l'impegno che posso prendere con voi è quello di approfondire in seguito la questione tenendo presente i termini con sui ne state parlando". Adesso Rotundo rimette la palla al centro e chiama ai giochi il Consiglio.

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