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“Videocamere nell’area e strade taglia fuoco”. L’assessore Stea sui luoghi del maxi rogo

Dopo la visita sui circa 80 ettari divorati dal fuoco, ha parlato di prevenzione in vista dell’estate e in attesa di un tavolo in prefettura

VERNOLE – La partita d’ora in avanti si giocherà in difesa. Un impianto di videosorveglianza su tutta l’area a ridosso de Le Cesine, quella colpita dal fuoco che ne ha divorato quasi 80 ettari tra macchia mediterranea, canneto e pineta, minacciando l’oasi protetta del Wwf (fortunatamente risparmiata). Gli “occhi elettronici” sono quanto promesso, questa mattina, dall’assessore regionale all’Ambiente Gianni Stea, fresco di nomina.  Si è presentato, come preannunciato nei giorni scorsi, nel territorio di Vernole per un sopralluogo sul luoghi distrutti dalle fiamme. Intorno alle 10, assieme al personale del Wwf e agli amministratori comunali, si è infatti recato in località “Strada bianca”, l’epicentro del disastro ambientale, sul litorale adriatico.

Ha potuto constatare il paesaggio originale ormai azzerato dal fuoco di domenica scorsa, appiccato con ogni probabilità da qualcuno. Un sospetto su cui la stessa Procura della Repubblica di Lecce sta cercando di vederci chiaro e che, se fosse confermato, porterebbe anche la Regione Puglia a costituirsi parte civile. Al termine dell’ispezione sul posto, Stea e gli altri esponenti locali hanno raggiunto l’aula consiliare del municipio, dove si è svolto un incontro. Un primo bilancio, in attesa di un tavolo tecnico che tutti i partecipanti vorrebbero a breve, alla presenza del prefetto di Lecce. Puntare sulla prevenzione, per il neo assessore, è l’unica strada percorribile e immediata. Quindi, oltre alle videocamere, bisognerà lavorare anticipando la stagione estiva, costituendo più strade cosiddette “taglia fuoco”: corridoi fra gli arbusti, che evitano la propagazione immediata delle fiamme da un esemplare all’altro in caso di incendio. d0f0046e-14d9-4aa5-ac62-725bca57ab86-2

“Bisogna muoversi subito, prima dell’estate”, ha ribadito Stea alla presenza anche dei volontari delle associazioni ambientaliste del posto e del personale di Arif, l’Agenzia regionale per le attività irrigue e forestali. L’invito agli amministratori locali è stato quello di fornire, al più presto, una relazione puntuale dello stato dei luoghi. Una sorta di inventario per procedere con l'attuazione delle politiche ambientali. I fondi ci sono e l'esponente politico ha assicurato il pieno sostegno da parte della Regione al territorio colpito da un dramma che non avrà ripercussioni soltanto ambientali, bensì economiche e turistiche. Bonifiche del suolo, a stretto giro di posta, sarebbero impensabili e sconsigliate: non sarebbe infatti appropriato recidere gli alberi bruciati. Sarà piuttosto la natura a fare il suo corso, a porre il rimedio senza pregiudicare equilibri già seriamente compromessi.

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