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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Xylella, olivicoltori sull'orlo di una crisi di nervi in attesa di segnali

Dal governo le rassicurazioni che a breve sarà dichiarato lo stato di calamità. Ma intanto i danni continuano a essere ingenti e La Legacoop Puglia si associa alle rivendicazioni degli olivicoltori salentini che chiedono interventi incisivi. Voci si levano anche da Forza Italia e Pd

LECCE – Nel Salento si attende che per l’epidemia che ha colpito gli ulivi, dovuta al batterio xylella fastidiosa, sia proclamato lo stato di calamità. Venerdì 30 gennaio Salvatore Capone, deputato del Pd. aveva assicurato che a seguito di un incontro con il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, sarebbe stata presto in dirittura d’arrivo la nomina di un commissario straordinario. Il tempo ora sgocciola, perché la settimana decisiva sarebbe esattamente quella appena iniziata. E le pressioni continuano affinché si mantenga fede alle parole.

“Indignati e amareggiati, il ritardo ingiustificato con cui il governo nazionale sta seguendo la vicenda xylella è la spia di una lontananza da ciò che accade nei territori del sud”, dice oggi il coordinatore della segreteria provinciale di Lecce del Pd, Gabriele Abaterusso. “E’ troppo chiedere ai parlamentari salentini e pugliesi una convergenza, libera da strumentalizzazioni, su come incalzare il governo?”, si domanca.

“Al Pd del Salento non fa velo l’essere forza decisiva del governo Renzi, ma i problemi di un territorio hanno la priorità su tutto – aggiunge - maggior ragione quando cade in ginocchio una parte della produzione olivicola, quando si manifestano i rischi di un contagio ancor più grave, quando interi settori produttivi, come quello dei vivaisti, si ritrovano in mezzo a un disastro”.

“Nomina di un commissario con ampi poteri, sostegno agli istituti di ricerca che stanno indagando per trovare una terapia efficace per combattere la xylella, stato di calamità e relativa dote finanziaria per alleviare le perdite degli agricoltori. Questi alcuni punti che ci auguriamo siano assunti dal governo in tempi più che rapidi”, conclude.

La Legacoop Puglia, intanto, si associa alle rivendicazioni degli olivicoltori salentini che chiedono interventi incisivi. “Come organizzazione di rappresentanza delle cooperative, che insieme ai loro soci agricoltori stanno subendo effetti pesanti, come la perdita della produzione olivicola, rivolgiamo un appello alle imprese agricole, ai lavoratori, alle organizzazioni di rappresentanza e alle istituzioni, a far fronte comune per contrastare al meglio l’emergenza”. 

“Il movimento cooperativo metterà in atto ogni sforzo, anche d’intermediazione, con gli uffici regionali, per rendere più incisivo il piano di contrasto alla Xylella e per attivare subito un piano di rilancio dell’olivicoltura nel salento. Perché si dia sostegno immediato e si indichi una chiara prospettiva alle cooperative e alle imprese agricole.

Così Legacoop Puglia a sostegno della protesta sollevata dagli olivicoltori salentini. E’ di queste ultime ore, difatti, la costituzione, proprio nella cooperativa Acli di Racale, di un comitato, “Voce degli ulivi”, al quale stanno aderendo in molti.

Intanto, sul caso torna anche il consigliere regionale di Pdl-Forza Italia, Luigi Mazzei, che ritiene “un tassello apprezzabile” il documento condiviso ieri sull’Imu agricola, promosso dal presidente del Consiglio regionale, Onofrioo Introna. “Non vorrei che l’ordine del giorno proposto da Forza Italia in merito, approvato all’unanimità dal Consiglio, non fosse adeguatamente considerato”, tiene però a precisare. “Ci sono punti essenziali di cui non vi è traccia nel documento”.

 “Come è noto – aggiunge - Forza Italia sta portando avanti una battaglia affinché la giunta regionale dia risposte concrete sull’emergenza. Non posso, quindi, che esprimere un pizzico di rammarico per non aver letto, nel testo redatto ieri, alcun accenno sull’esenzione totale del pagamento dell’Imu agricola per i terreni colpiti dall’infezione. Sarebbe profondamente ingiusto richiedere il pagamento di oneri tributari a chi non potrà avere, per i prossimi cinque anni, alcun profitto dagli ulivi e non potrà nemmeno sostituirli”.

Il punto nasce dal fatto che “la xylella, unita ad altri patogeni, ha determinato un crollo nella produzione di olio in Puglia pari all’80 per cento. Pertanto – dice Mazzei -, il differimento del termine del pagamento non attenua il livello di tensione sociale per un’imposta che resta inaccettabile e insostenibile, ancor più considerando che il governo chiede ai Comuni pugliesi la riscossione in questione per compensare il taglio di 350 milioni di euro operato ai danni del Fondo di solidarietà comunale”. 

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