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"Purceddhruzzi" dolce natalizio salentino

Il calore del Natale in un piatto dolcissimo. Semplici tocchetti di pasta, fritti e ripassati nel miele, profumati alla cannella. Gesti e ricordi di un tempo

 

Il calore del Natale in un piatto dolcissimo. Semplici tocchetti di pasta, fritti e ripassati nel miele, profumati alla cannella. Gesti e ricordi di un tempo.

Ingredienti:

 

500 g di farina 00
100 g di semola
50 g di olio extravergine di oliva
75 ml di alcool (o misto anice e liquore secco)
60 g di zucchero
cannella
1 bustina di vanillina
½  cubetto di lievito di birra
1 pizzico di sale
3/4 arance
1 limone
2 mandarini

una manciata di mandorle bianche

1 cucchiaio di pinoli tostati
olio di semi di arachide per friggere
1 kg di miele d'acacia o millefiori

anisini colorati


Preparazione:
prelevate una parte della buccia di 1 arancia e del limone con il pelapatate senza la parte bianca e mettete nell'olio in un pentolino a riscaldare per aromatizzarlo. Spegnere e lasciate raffreddare.
Nel frattempo miscelate le due farine sulla spianatoia, aggiungete abbondante cannella in polvere, vanillina, il sale, lo zucchero, la buccia grattugiata degli agrumi rimasti ed il lievito sbriciolato al centro della fontana.

Versate l’olio ed iniziate ad impastare, dopo l’alcool ed infine il succo spremuto di arance e mandarini fino ad amalgamare il tutto in una pasta morbida, omogenea ma resistente.

Prendete  una parte della pasta e formate un salamino di 1 cm di diametro circa, tagliate a tocchetti che farete scivolare su di una grattugia o sull’attrezzino per gli gnocchi o sui rebbi di una forchetta e adagiate sopra un vassoio spolverizzato con poca semola. Si possono creare altre forme di pasta tipo pinoli, rombi, fiocchetti, anellini.

Riscaldate l’olio e friggete le mandorle da tenere da parte, proseguite con le varie forme dalle più delicate per terminare con i purceddhruzzi.

Una volta completata la frittura riscaldate in una casseruola metà miele e appena accenna il  bollore versate una manciata di ogni forma di pasta ed una di mandorle e rigirate con una schiumarola per pochissimi minuti.  Continuate aggiungendo man mano il miele. Scolate un poco e distribuite direttamente nei piatti da portata.

Decorate con pinoli e anisini e lasciate freddare completamente prima di confezionare.

Tempo di preparazione: 2h c.

difficoltà: media

stagioni consigliate: tutte

Vino consigliato: Salento Igt Rosso Aleatico

Varianti: il lievito di birra può essere sostituito con il lievito per dolci per una consistenza più morbida.

Al posto del miele si può usare dell’ottimo vincotto.

Una volta fritti affogateli  in una grappa a vostra scelta, prenderanno il sapore ed il profumo dei babà.

Curiosità: tante ricette per un dolce che ritroviamo praticamente in quasi tutte le regioni italiane, con piccole varianti negli ingredienti, nella forma o nella decorazione, ma anche nel nome da Struffoli a Napoli, Sonnachiudere a Taranto, Cicerchiata in tante altre zone fino ad arrivare a noi in Purciddhruzzi o Purceddhruzzi.

E’ un dolce di antichissima orgine, già dai tempi dei romani venivano consumati piatti di pasta fritta e condita con miele e spezie.

Si pensa siano stati importati dalla Magna Grecia tanto che nella cucina greca è presente un dolce simile i Lukumades.

Senza dimenticare le “ ‘ncarteddhrate o cartellate” delle roselline che fungono, oggi, anche da decoro ai piatti di purceddhruzzi, ma le originali sono preparate con un impasto diverso e sono ripassate nel vincotto.

Nella foto sono decorati  con i “rusciuli” i corbezzoli e la “murteddhra” il mirto selvatico.

Quest’anno, grazie al “Secondo Purciddhruzzi Day”, una gara gastronomica a suon di purciddruzzi, abbiamo scoperto un altro modo di presentare questo dolce. A Veglie in provincia di Lecce si preparano sotto forma di tanti nodini che ricordano la piccola coda attorcigliata del maialino, minuziosamente confezionati dalle mani esperte e pazienti delle nonne del posto. 

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