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Giovedì, 28 Marzo 2024
Nella giornata del prematuro

Più “luce” in sala operatoria: donata al “Fazzi” una lampada scialitica

L’iniziativa da parte dell’associazione “Cuore e mani aperte Odv” per l’unità di terapia intensiva neonatale: in mattinata la cerimonia di consegna dello strumento che permette d’illuminare il campo chirurgico

LECCE – Una lampada per illuminare il campo chirurgico e ricordare nella giornata del prematuro i tanti bimbi e le storie che attraversano i luoghi della sanità: è stata donata questa mattina dall’associazione “Cuore e mani aperte Odv”, di cui è presidente e fondatore don Gianni Mattia, una lampada scialitica all’unità di terapia intensiva neonatale dell’ospedale “Vito Fazzi”.

Si tratta della luce che permette, in sala operatoria, di rischiarare il campo chirurgico in modo uniforme, grazie a un’intersezione di fasci luminosi. La caratteristica principale è quella di assicurare un’illuminazione priva di ombre e fredda, senza la radiazione infrarossa che trasmetterebbe calore ai tessuti, agevolando il lavoro del chirurgo.

Alla cerimonia erano presenti il commissario straordinario di Asl Lecce, Stefano Rossi, Carlo Sabino Leo e Roberta Tornese dalla direzione sanitaria del presidio ospedaliero, Adriano Bove, direttore responsabile dell’Utin, i precedenti responsabili Raffaele Longo, Maria Antonietta Pulito e Fernando del Cuore.

Alla cerimonia sono intervenuti i musicisti Ciky Forchetti, Eleonora Pascarelli e Marco Tuma che hanno regalato alcuni minuti di musica ai piccoli degenti del reparto e alle loro mamme.

“Il 17 novembre è una data dedicata – spiega don Gianni Mattia - a tuti i bambini e le bambine nati prematuri. Una giornata che molte volte è stata per tanti l’inizio difficile di una nuova vita. In questa giornata speciale verrà donato al reparto di terapia intensiva neonatale una lampada scialitica, importantissima durante le operazioni chirurgiche, uno strumento che potrà aiutare la mano del chirurgo/a ad essere la mano di Dio”.

“Sappiamo – prosegue - che esistono le malattie, il dolore, la morte e troppe assenze alle quali non riusciamo a rassegnarci, ma la solidarietà, l’amore verso l’altro, il prendersi cura, ha questo di speciale, cancella le ombre. Chi da anni ci sostiene e crede in ciò che facciamo, cancella con noi le ombre e di questo e per questo non smetteremo mai di ringraziarli”.  

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