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Giovedì, 25 Aprile 2024
Salute

Liste d'attesa e sanità territoriale da riorganizzare: la protesta di Spi Cgil

Oggi la prima tappa della mobilitazione a Lecce. I sindacalisti hanno incontrato il direttore della Asl, Rollo: "Gli ultra 65enni vivono in condizioni di difficoltà che la pandemia ha acuito"

LECCE – La sanità pubblica per i soggetti fragili e gli anziani necessita di una svolta. È questa l'esigenza evidenziata da Cgil Lecce che ha voluto accendere un faro sui problemi irrisolti del comparto, organizzando una settimana di mobilitazione in tutta la provincia.

La prima tappa del sit-in, con annesso volantinaggio organizzato dallo Spi, è stata questa mattina in piazzetta Bottazzi, davanti alla sede del distretto socio-sanitario. I prossimi giorni i sindacalisti saranno a Casarano, Gallipoli, Tricase, Galatina, Scorrano. Arriveranno a bordo di un camper, un vero e proprio ufficio mobile per offrire assistenza previdenziale agli anziani.

I nodi da sciogliere sono numerosi: liste d’attesa interminabili, livelli essenziali di assistenza non rispettati, disfunzioni nella sanità territoriale e un carico di cura sempre più pesante per le famiglie.

“Ecco l’eredità della pandemia sulla sanità territoriale. Il periodo post-Covid può rappresentare una buona occasione per migliorare le cose. Per questo Cgil e Spi-Cgil hanno organizzato una serie di sit-in davanti agli ospedali e vicino la sede del Distretto sanitario di Lecce. Un modo per sensibilizzare l’opinione pubblica e per rilanciare le proposte per una sanità territoriale davvero efficiente”, hanno spiegato i referenti dello Spi.

“È il momento di investire risorse importanti per dare risposte agli anziani – hanno dichiarato Valentina Fragassi e Fernanda Cosi, segretarie generali di Cgil Lecce e SPi-Cgil Lecce -. La fascia di popolazione di ultra 65enni vive in questa provincia in una condizione di grande difficoltà, che la pandemia ha acuito. Investimenti in personale, mezzi e strumentazione per le cure domiciliari, interventi per lo smaltimento delle liste d’attesa non sono più rinviabili”.

Nel corso della mattinata le due sindacaliste, Fragassi e Cosi, sono state ricevute dal direttore generale della Asl Lecce, Rodolfo Rollo, nella sede del Dea del Vito Fazzi.

All’incontro ha partecipato anche il segretario provinciale della Fp Cgil Lecce, Floriano Polimeno. I sindacati hanno chiesto investimenti in personale, mezzi e strumentazione per le cure domiciliari oltreché interventi per lo smaltimento delle liste d’attesa.

Il direttore generale ha condiviso la necessità, sottolineando come sulle liste d’attesa si siano smaltite fino quasi ad azzerarsi le attese per le prestazioni urgenti. Non ha nascosto però criticità su liste d’attesa per prestazioni programmabili e sull’organizzazione della medicina territoriale, legando la soluzione di entrambi i problemi alla piena applicazione della normativa, in particolare della legge Balduzzi.

Ad ingolfare la macchina della sanità provinciale è infatti la gestione dei casi di pazienti cronici o non autosufficienti, problema assai avvertito in una provincia in cui il 26 percento della popolazione ha più di 65 anni.

Direttore generale e sindacalisti hanno convenuto che questo è il momento per riorganizzare al meglio la medicina territoriale collegandola al sistema socio-assistenziale, in particolare per la prospettiva di nuove risorse provenienti dal Pnrr.

Per Rollo il nucleo principale, anche per ridurre le liste d’attesa per prestazioni programmabili, è il riordino della medicina territoriale intorno alle aggregazioni funzionali di medici di famiglia (medici di base in team) e alle Unità complesse di cure primarie.

È questa la base per creare dei Presidi territoriali di assistenza (Pta) quanto più vicini possibile alle comunità, fino a giungere ad un collegamento stretto tra offerta sanitaria e offerta di servizi socio-assistenziali attraverso gli Ambiti sociali. Un percorso sul quale Cgil e Spi, insieme con i sindacati confederali e di categoria di Cisl e Uil, tengono da sempre alta l’attenzione e sul quale non mancheranno futuri confronti per accelerarne i tempi di applicazione.

Per questo Spi e Cgil hanno chiesto a Rollo di riattivare il tavolo di regià unitario sull’uso dei fondi europei, per monitorare e proporre modifiche utili a migliorare il sistema sanitario territoriale.

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