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Salute

Persone senza tetto e diritto alla salute: una proposta di legge regionale

Il consigliere salentino del Pd, Donato Metallo ha portato la proposta in commissione regionale. L'idea è quella di permettere, anche a queste persone, di consultare un medico di base

LECCE - Una proposta di legge che mira a offrire un aiuto concreto alle persone senza fissa dimora. A presentarla, in commissione regionale, è stato il consigliere salentino del Pd, Donato Metallo: l'idea è quella di permettere anche a queste persone di consultare un medico di base.

La proposta è già in calendario per la prossima seduta del Consiglio regionale.

“È una proposta di legge che innanzitutto posa lo sguardo verso una delle forme più estreme di esclusione sociale, quella vissuta dagli uomini e dalle donne senza fissa dimora, sia italiani che stranieri – ha precisato Metallo -. Condizione che cresce anche a causa dell’aumento della povertà assoluta, passata in Italia dal 7,7 al 9,4 percento della popolazione totale nell’anno della pandemia”.
 
L'intenzione è quindi quella di allargare il diritto all’assistenza di base anche a chi non è al momento presente nelle liste degli assistiti delle Asl.
 
“Serve una norma che, ampliando e completando una legge del 2009 dell’allora presidente Vendola che già andava in questa direzione per l’integrazione degli stranieri, allarghi le maglie dell’assistenza a tutte le persone senza fissa dimora. Serve sul piano umano, sociale, sanitario, ed anche economico”, ha proseguito lui.
 
La proposta rientra nelle azioni finalizzate al rispetto degli obiettivi della finanza pubblica e del contenimento della spesa dato che, in mancanza della residenza anagrafica le persone senza dimora potevano accedere ai soli servizi di Pronto soccorso, il cui costo è stimato mediamente per singolo intervento sui 250 euro, con punte addirittura di 400 euro, mentre il costo di un medico di medicina generale per ogni paziente è di circa 80 euro l'anno.

“Una volta approvata, sarà determinante per rendere effettivamente utile ed efficace questa legge, fare in modo che i beneficiari diretti ne conoscano l’esistenza e possano facilmente districarsi nell’iter burocratico di ottenimento di questo diritto, e per questo sarà prezioso il contributo delle realtà territoriali, sia istituzionali come i servizi sociali dei Comuni, che del terzo settore e dell’associazionismo”, ha concluso Metallo.

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