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Sanitaservice, scatta la protesta sul bando per gli Oss

“I posti di lavoro sono riservati solo ai 36 operatori che, il 18 aprile, sono stati defenestrati dalla Asl per far posto ad altri precari idonei della graduatoria di Foggia”: il comitato dei precari annuncia un sit-in in Prefettura

LECCE – I precari della sanità torneranno a protestare. Questa volta è il turno degli operatori socio-sanitari che hanno annunciato un sit-in di protesta, davanti alla Prefettura di Lecce, nella giornata del 2 settembre.

Il bando pubblicato da Sanitaservice, dopo la chiusura delle trattative sul tavolo Sepac della Regione Puglia, ha infatti aperto uno spiraglio occupazionale. Ma non per tutti. “I posti di lavoro sono riservati solo ai 36 Oss che, il 18 aprile, sono stati defenestrati dalla Asl di Lecce  per far posto ad altri precari idonei della graduatoria di Foggia”, fanno sapere i responsabili del Comitato.

Più nel dettaglio la selezione è riservata agli Oss che hanno affrontato le prime due ondate Covid e che erano in servizio fino al 18 aprile.

Il contratto previsto, a tempo determinato, ha una validità di 5 mesi, ma solo per 36 unità: 3 per ogni hub vaccinale, su 120.“Un contentino”, lo definiscono gli interessati.

“In questo modo Sanitaservice, Asl e Regione hanno innescato una guerra tra poveri – accusano loro - quando invece la soluzione più logica e capace di dare risposte ad una platea di oltre 120 operatori è stata scartata dalla stessa Regione”.

Il Comitato è convinto che ancora oggi sia possibile porre rimedio alla situazione, così come dimostrano i casi di Brindisi e della Bat.

“I 36 fortunati andrebbero a lavorare negli hub vaccinali – spiegano loro -. Esiste però una platea di Oss che oggi si occupa del pre-triage davanti ad ospedali e distretti: forze che vengono sottratte ai reparti ed ai pazienti”.

La proposta è quella di trasferire questi lavoratori nei reparti, così da poter dare lavoro di pre-triage ai colleghi estromessi dalla graduatoria ad aprile: “Sarebbe una soluzione capace di offrire una via d’uscita alla decisione pasticciata che hanno trovato le istituzioni, Regione in primis, decisione che ha creato solo malcontento”.

Il Comitato sottolinea che gli Oss defenestrati il 18 aprile hanno affrontato ben due ondate pandemiche “in condizioni di assoluta precarietà e di carenza di personale”.

“In tanti sono stati contagiati gravemente, fino ad essere ricoverati in terapia intensiva – si legge ancora nel comunicato -. Questi, non sarebbero validi motivi per applicare criteri che si ispirino a valori meritocratici? Ed è per questo che protesteremo davanti alla Prefettura di Lecce”.

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