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Salute

Stabilizzazione dei precari Asl: 179 infermieri firmano per il tempo indeterminato

Sbloccato l'iter che si era inceppato a causa di un ricorso. Polimeno Cgil: "Un buon risultato però restano fuori quei lavoratori che, per un pelo, non hanno raggiunto i requisiti del decreto Madia"

LECCE – La Asl di Lecce sblocca, finalmente, il percorso di stabilizzazione degli infermieri precari. L’Iter, lo ricordiamo, si era inceppato nell’azienda di via Miglietta a causa di un ricorso presentato da un gruppo di lavoratori.  Circa 30 infermieri, con contratto a tempo indeterminato fuori provincia o regione, si erano infatti rivolti al Tar di Lecce per rivendicare lo scorrimento delle graduatorie di mobilità preesistenti e valide, cui appartenevano.

Lo scontro di carte bollate con la Asl di Lecce si è risolto a metà gennaio con un accordo tra le parti (una transazione stragiudiziale, ndr.) che ha permesso di superare l’impasse. Via libera, quindi, alla sottoscrizione dei contratti a tempo indeterminato per 179 professionisti leccesi, sancita con le due delibere 271 e 272 del 7 febbraio 2019.

I primi hanno già firmato il passaggio questa mattina, nella sede della direzione generale, e si procederà a scaglioni fino a giovedì 14 febbraio. Il braccio di ferro per la stabilizzazione del personale precario, agevolata e normata dal decreto Madia, pare essere finito. Nell’ottobre 2018, i primi a firmare i nuovi contratti furono gli operatori sociosanitari che avevano maturato i requisiti di anzianità necessari. Ora è finalmente la volta degli infermieri che servono come il pane negli ospedali e nelle strutture sanitarie del Salento.

Non è tutto oro quel che luce, però, rileva Floriano Polimeno della Fp Cgil. Rimangono infatti tagliati fuori dal percorso decine di lavoratori (sia Oss che infermieri) che per un pelo non hanno raggiunto il requisito dei 36 mesi di servizio, anche non continuativi, alla data del 31 dicembre 2017. Alcuni di loro per una manciata di giorni appena, altri per poche settimane.

“Siamo soddisfatti per la stabilizzazione degli infermieri che risolve un’anomalia nella Asl di Lecce e permette di superare il precariato. Resta però l’amarezza per 45 operatori sociosanitari e circa 200 unità del personale infermieristico che non hanno maturato i requisiti del decreto legislativo 75/2017 per una mera coincidenza temporale”, spiega il sindacalista. Per loro sarà quindi necessario trovare, laddove possibile, una soluzione alternativa: “Ci stiamo adoperando in questa direzione, di concerto con gli uffici della Regione Puglia – aggiunge Polimeno-. Tuttavia, anche qualora saltassero fuori cavilli legali che rappresentino un appiglio per loro, a far testo è solo la volontà politica di trovare una soluzione. Volontà che al momento non sembra esserci”.

Il sindacalista ricorda che per i precari tagliati fuori dalla stabilizzazione, rimane la seconda chance del concorso pubblico con riserva di posti. “Certo, non si può parlare di una corsia privilegiata perché gli infermieri dovranno comunque superare le prove selettive e non ci sono garanzie del passaggio al tempo indeterminato, così come avvenuto per i colleghi rientrati con la Madia – commenta l’esponente Cgil -. Il prossimo concorso su scala regionale dovrebbe essere bandito ad aprile dalla Asl di Bari: da quelle selezioni risulterà una graduatoria unica da cui attingeranno tutte le aziende sanitarie pugliesi, considerato che Bari ha soddisfatto il proprio fabbisogno di infermieri”.

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