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Venti di protesta nella Asl: sindacati sul piede di guerra per contratti e concorsi

Cobas al Dea per difendere diritti del personale dell'integrazione scolastica; Uil in via Miglietta per i precari di Sanitarvice. I confederali chiedono lumi sul concorso regionale per gli Oss

LECCE – Venti di protesta nella Asl di Lecce. Questa mattina il primo sindacato a mobilitarsi è stato Cobas che ha tenuto un sit-in davanti al Dea dell’ospedale “Vito Fazzi” per difendere i diritti del personale dell’integrazione scolastica impiegato nelle scuole dell'infanzia, primarie, secondarie e superiori.

I diritti, insomma, di operatori sociosanitari ed educatori da oltre 10 anni lavorano con cooperative sociali di zona. Cobas ha voluto sottolineare il loro “stato di precarietà lavorativa economica e contrattuale” nonostante l’importanza del loro ruolo all’interno degli istituti nel sostegno garantito a persone con disabilità di vari livelli.

La protesta è servita per reclamare l’estensione degli ammortizzatori sociali a beneficio della categoria e l’internalizzazione del personale. Nel corso della mattinata il sindacalista Giuseppe Mancarella ha incontrato il direttore generale Rodolfo Rollo che ha spiegato che la competenza su questa materia non è della Asl di Lecce ma ricade sugli Ambiti. Il sindacato aveva già fatto sentire la propria voce a Bari e ora reclama un intervento della prefettura, cui si rivolgerà la prossima settimana.

Uil protesta per gli ausiliari di Sanitaservice

La seconda protesta andata in scena questa mattina è quella di Uil Fpl che ha organizzato una manifestazione sotto la direzione generale della Asl di Lecce per tutelare i diritti dei lavoratori precari, assunti a tempo determinato dalla società in house. Sanitaservice il 4 maggio, per far fronte all’emergenza sanitaria, ha preso a tempo pieno 25 ausiliari che però rimarranno in servizio solo per 4 mesi. UIL ASL-2

I contratti scadranno il 4 settembre e l’amministratore unico della società, in attesa di espletare la selezione pubblica per l’assunzione di 159 unità, ha indetto un ulteriore avviso pubblico per sostituire i 25 lavoratori in scadenza di contratto con altre 25 unità. Il sindacato ha chiesto all’amministratore unico di prorogare il contratto dei primi 25 per altri due mesi.

“I decreti legislativi emanati dal governo prevedono infatti la possibilità di tener in servizio tutto il personale assunto a causa della pandemia, anche in considerazione della previsione che a settembre ci possa essere il rischio di ulteriori focolai dell’emergenza sanitaria – ha spiegato il sindacalista Dario Cagnazzo –. In virtù di queste norme di legge Sanitaservice di Brindisi ha prorogato i contratti degli ausiliari assunti a tempo determinato. Chiediamo alla società in house di Lecce di muoversi nella stessa direzione”.

Confederali sul piede di guerra per i vincitori di concorso

I sindacati Cgil, Cisl e Uil chiedono lumi alla Asl di Lecce, invece, riguardo alla convocazione dei vincitori del concorso regionale per operatori sociosanitari degli Ospedali Riuniti di Foggia. I segretari Polimeno, Orsini e Tarantini chiedono ai vertici di dare seguito alla delibera 78 del 5 maggio: “Ci risulta, infatti, che non siano stati convocati tutti i vincitori di concorso ma solo una parte, e non risultano avviate le procedure di assunzione per i vincitori elencati nella graduatoria riservatari”.

Le organizzazioni sindacali denunciano “continui rinvii e ritardi” che scatenerebbero “dubbi tra i vincitori che non si spiegano per quale motivo non vengano assunti, nonostante risultino vincitori di concorso”.

Cgil, Cisl e Uil fanno anche notare che, diversamente da ciò che sta accendo a Lecce, l’azienda sanitari di Brindisi invece sta procedendo alla sottoscrizione del contratto degli operatori vincitori.

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