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Accorpamenti, fusioni e soppressioni: gli scenari del Piano scolastico regionale

Nel Salento numerose scuole rischiano di perdere l'autonomia se gli alunni scenderanno sotto la soglia dei 600 per istituto. Savoia, Cgil: "Trend negativo per effetto dello spopolamento"

LECCE - A rischio ci sono le figure apicali della piramide dell'istruzione: quelle del dirigente e del direttore amministrativo scolastico. E questo perché il nuovo assetto della rete scolastica, voluto dalla Regione Puglia, potrebbe comportare aggregazioni, fusioni e soppressioni di interi istituti salentini.

In bilico sono alcune scuole (dall'infanzia alla primaria fino alla secondaria di 1° grado) che non raggiungono lo standard fissato a 600 alunni per il mantenimento dell'autonomia.

Cosa succederebbe in questo caso? “Quando le scuole scendono al di sotto di questa soglia perdono anche la titolarità del posto di dirigente e di direttore dei servizi amministrativi – spiega Rosa Savoia, segretaria generale Flc Cgil Lecce -. La scuola viene quindi gestita dai reggenti in forma provvisoria. Questo è un danno per tutti: i dirigenti che si spostano in altre scuole non possono infatti assicurare una presenza quotidiana all'interno degli istituti”.

Uno dei possibili effetti collaterali del piano di dimensionamento scolastico e programmazione dell’offerta formativa per il biennio 2020/21 e 2021/22, approvato dalla Regione Puglia, è proprio quello di perdere per strada alcuni posti di lavoro.

In realtà le decisioni del governo barese sono legate a doppio filo al numero delle iscrizioni scolastiche che tendono a calare progressivamente a causa della contrazione delle nascite, ma anche dei fenomeni di dispersione scolastica e spopolamento dei territori e dei piccoli comuni in particolare. Problema con cui il Salento fa i conti molto da vicino.

Il riferimento del Piano regionale rimane l'articolo 21 della legge 59 del 1997 prevede la riorganizzazione del sistema scolastico in funzione dell'autonomia didattica e organizzativa dei singoli istituti.

Ma il Piano presenta anche una novità interessante: l'orizzonte temporale di programmazione è infatti biennale ed è suscettibile di subire variazioni in caso di modifiche dei livelli di dimensionamento. Ma anche  qualora intervenga l’accordo in Conferenza Unificata sui nuovi criteri e parametri per la definizione del contingente organico del personale docente, dirigente, amministrativo e Ata.

A dicembre, prima della sua approvazione, la Regione Puglia ha aperto due tavoli di confronto con le organizzazioni sindacali cui ha presentato anche uno studio del territorio molto particolareggiato, con un focus sul trend delle nascite.

Cosa è emerso? “In Puglia si registra un forte calo della popolazione scolastica che ormai supera le 10 mila unità - precisa Savoia -. Questo si ripercuote sulla formazione degli organici all'interno degli istituti scolastici.
La provincia di Lecce è caratterizzata dalla presenza di molte scuole sottodimensionate che quindi dovrebbero perdere la titolarità, vedi i casi di Alliste, Melissano, Cursi, Marittima di Diso, Andrano, Ortelle e via dicendo”.

Lo scacchiere degli istituti scolastici secondo il Piano

Lo scacchiere è complicato e la sindacalista tratteggia alcuni scenari: “A Lecce, ad esempio, il Circolo didattico Cesare Battisti potrebbe accorparsi con l'Istituto Comprensivo Quinto Ennio tra due anni; a Galatina potrebbero essere accorpati il Polo 1 e il Polo 2; in altri casi si tenterà un bilanciamento, come quello tra le scuole di Trepuzzi e Novoli. Anche i servizi sociali e di trasporto potrebbero fondersi nei comuni molto piccoli”.

E ancora: “A Maglie il 1° Circolo didattico è a rischio ridimensionamento mentre Porto Cesareo rappresenta un'eccezione: la scuola è sottodimensionata ma potrebbe rimanere così com'è, con la reggenza dei direttori, onde evitare di sguarnire troppo quel territorio”.

Per quanto riguarda le scuole superiori esiste un unico caso eclatante, racconta la sindacalista: quello dell'Istituto alberghiero di Otranto e Liceo artistico di Poggiardo. “L'alberghiero verrà accorpato con l'Istituto Superiore Egidio Lanoce di Maglie mentre il secondo Liceo sarà accorpato con l'Istituto Superiore Don Tonino Bello di Tricase”.

I sindacati hanno discusso con l'assessore regionale all'istruzione e al lavoro, Sebastiano Leo, riguardo all'opportunità di limitare i danni andando in deroga rispetto alla norma. Il nodo sarà affrontato anche in sede di conferenza Stato – Regioni.

“Di positivo c'è che il Piano non interviene immediatamente il 1° settembre del 2020 ma lascia il margine di tempo di un anno per verificare l'andamento delle iscrizioni e tentare di salvare il salvabile”, conclude la referente Cgil.

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