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Ricerca sui tumori nelle Galapagos: il centro in Ecuador fondato anche da Unisalento

La struttura inaugurata alla presenza dei rappresentanti istituzionali del territorio. Assieme all’ateneo leccese presenti l’associazione Angela Serra, l’Università di Modena e Reggio Emilia e la Universidad de Especialidades Espíritu Santo

LECCE-  Impegnata nella ricerca mondiale contro i tumori. Assieme all’associazione Angela Serra per la ricerca sul cancro, l’Università di Modena e Reggio Emilia e la Universidad de Especialidades Espíritu Santo in Ecuador, l’Università del Salento ha fondato il “Centro de investigationes sobre el cancro en Galapagos”. Situato nell’isola di San Cristobal, sede del Governatorato delle Galapagos, il Centro è stato inaugurato nelle scorse settimane alla presenza dei rappresentanti istituzionali e alle autorità religiose del territorio, oltre che ai rappresentanti delle istituzioni che hanno fondato la struttura.

Il rettore dell’ateneo leccese Fabio Pollice aveva organizzato lo scorso anno una prima missione per la ricognizione degli spazi e l’avvio del progetto di ricerca “The role of genetic and acquired risk factors for cancer development in Galapagos residents”. L’ecosistema delle isole Galapagos, sin dai tempi di Charles Darwin e della teoria della selezione naturale, si pone al centro dell’attenzione mondiale per gli studi che coinvolgono la flora e la fauna. Non ci sono studi, invece, che mirano a determinare la salute dei cittadini di Galapagos. Nel nuovo Centro lavorano attualmente tre ricercatori, tra i quali per l’Università del Salento l’assegnista di ricerca Giulia Raffaella Galli; il gruppo è coordinato da remoto dai referenti del progetto delle università coinvolte, ai quali si sono uniti l’anatomopatologo dell’Università di Padova e già Direttore del Registro tumori del Veneto Massimo Rugge e la genetista della Harward University di Boston Paola Dal Cin.

Le attività svolte fino a ora hanno riguardato l’individuazione dei decessi e i nuovi casi di tumore per gli anni dal 2013 al 2019, e presto saranno resi disponibili i risultati in termini di tassi di incidenza e mortalità. Al fine di studiare i rapporti tra alimentazione, stile di vita e rischio di sviluppare tumori, lo scorso settembre è iniziata la raccolta di dati su alimentazione e stile di vita in un campione di 300 galapaguegni, e nei prossimi mesi lo studio si completerà con il coinvolgimento di un ulteriore campione di 300 cittadini residenti a Sanborondon, nella regione del Guayas, e di altri 300 residenti in provincia di Lecce. Dall’analisi comparativa dei tre campioni si potranno acquisire importanti elementi per meglio quantificare il ruolo protettivo che possono svolgere sani stili di vita e alimentazione equilibrata.

“Si tratta di un progetto ambizioso», sottolinea il rettore Fabio Pollice, “che riflette pienamente l’obiettivo strategico del nostro Ateneo: lavorare per il benessere sostenibile, tanto nel nostro territorio quanto ovunque ci venga offerta l’opportunità di mettere i nostri saperi al servizio dell’umanità. Spero che questo Centro di ricerche possa ospitare presto altri progetti e attrarre ricercatori da tutto il mondo. L’auspicio è che possa diventare un punto di riferimento nello studio della salute delle popolazioni isolane. Sento il dovere di ringraziare i colleghi Massimo Federico e Anna Iannone dell’Università di Modena e Reggio Emilia, che hanno voluto coinvolgere il nostro ateneo in questa grande avventura”.

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