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Martedì, 19 Marzo 2024
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Dimore storiche volano del Salento: l'intesa tra Università e AssoCastelli

Firmato il protocollo per la valorizzazione del patrimonio architettonico locale. Due gli obiettivi: supportare i proprietari e i gestori; creare nuove figure professionali per muovere l'economia

LECCE – Ateneo e Assocastelli avviano una collaborazione per mettere a valore il patrimonio architettonico salentino costituito da palazzi d’epoca, masserie, ville storiche e castelli. L'idea è quella di produrre cultura, ricchezza e nuove opportunità professionali per il territorio, puntando sul recupero delle dimore storiche che popolano il paessaggio locale.

L'intesa è divenuta operativa grazie alla sottoscrizione di un protocollo tra l’Università del Salento e Assocastelli (associazione della proprietà di castelli, palazzi e ville d’Italia).

Alla base di questo accordo vi è la volontà di creare un sistema integrato di attività volto sia a supportare proprietari e gestori di questo patrimonio, sia a creare le condizioni territoriali perché questo possa fungere da volano di sviluppo delle economie locali.

I firmatari sono il rettore Fabio Pollice e il presidente nazionale di Assocastelli, Ivan Drogo Inglese. I dettagli sono stati resi noti nel corso di un conferenza stampa online cui hanno partecipato anche la professoressa Manuela De Giorgi, delegata alla Valorizzazione del territorio, e l’architetta Cristina Caiulo, console dell’associazione Assocastelli.

“Non c'è luogo nel nostro Paese che non sia legato alle proprie dimore storiche che rappresentano un forte riferimento identitario – ha spiegato Pollice -. Il nostro dovere, come comunità accademica, è quello di valorizzarlo. Per mettere a valore il patrimonio architettonico del Salento è però necessaria la collaborazione tra diversi attori: le competenze dell'università in materia di formazione, ricerca e 3° missione saranno utili a chi gestisce le strutture al fine di reggere la forte competizione internazionale”.

Il rettore ha annunciato che UniSalento lancerà, a breve, alcuni corsi di formazione professionale: veri e propri short master di 1° e 2° livello, che permetteranno ai laureati di acquisire competenze specifiche (e immediatamente spendibili sul mercato del lavoro) riguardo alla gestione delle dimore storiche.

“Valorizzare non significa solo tutelare ma rendere fruibile il patrimonio architettonico – ha aggiunto il presidente Drogo -. Il compito dell'Università è quello di cucire la passione e la vocazione dei laureati con le necessità del territorio, e Unisalento rappresenta un modello di riferimento, in questo senso, che è perfettamente replicabile altrove”.

Il numero uno di Assocastelli ha fornito qualche dato, utile a comprendere l'importanza del protocollo: “Il patrimonio architettonico italiano è il più importante del mondo e l'80 percento si trova in Puglia, diviso tra pubblico e privato. Abbiamo già avviato una mappatura dei siti pugliesi, che paradossalmente non esisteva, stimando 250 dimore che saranno immediatamente fruibili al pubblico”.

Tra i siti salentini già individuati nella mappa compaiono Palazzo Carafa a Lecce, Palazzo Baronale Serafini - Sauli a Tiggiano e la basilica “S. Maria De Finibus Terrae” a Santa Maria di Leuca.

“La sfilata di Dior ha già acceso un potente riflettore sul Salento – ha proseguito Drogo – e vogliamo spingere sulla collaborazione, già avviata con Apulia Film Commission per rendere ancora più efficace l'azione di marketing territoriale: le dimore storiche possono divenire set e location d'eccellenza per le produzioni cinematografiche e televisive pugliesi”.

Secondo il console Cristina Caiulo, sono quattro le parole chiave su cui si fonda l'intesa: formazione, competitività, innovazione e sfida del lavoro: “Il livello di professionalità è destinato a crescere grazie all'intesa con l'ateneo e la maggiore competitività permetterà di intercettare i fondi disponibili. L'innovazione passa attraverso il restauro dei beni, sperimentando nuovi materiali e tecnologie, e in questo modo si amplierà anche la richiesta di figure professionali”.

“La formazione viaggia su un doppio binario - ha aggiunto la delegata Manuela De Giorgi -: quello specialistico e quello in itinere e la valorizzazione passa dalla conoscenza; per questo immaginiamo di creare un catalogo dei beni architettonici fruibile online dagli studenti e dai docenti, e di fare di questi siti dei veri e propri luoghi di coesione culturale”.

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