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Martedì, 5 Dicembre 2023
Scuola

Diritto allo studio anche per i detenuti: la convenzione di UniSalento

Con la firma dell'accordo gli atenei pugliesi hanno aderito alla Conferenza nazionale universitaria dei poli penitenziari, istituita dalla Crui. Pollice: "Grande valore per l'intera comunità"

LECCE – Una nuova opportunità per i detenuti: quella di partecipare ai progetti dell'Università del Salento per riscoprire la propria dignità di persone e di cittadini. Nasce con questo obiettivo la Convenzione per il diritto agli studi universitari in carcere, sottoscritta dall'amministrazione penitenziaria, dal Provveditorato regionale della Puglia e della Basilicata (Prap) e dalle Università pugliesi.

Con la firma dell'accordo gli atenei pugliesi hanno aderito alla Conferenza nazionale universitaria dei poli penitenziari, istituita dalla Crui. L'obiettivo di questa collaborazione è quello di individuare aree di intervento per favorire lo sviluppo culturale e la formazione universitaria sia del personale sia dei detenuti. Guardando più avanti, la Convenzione punta anche alla realizzazione di un Polo didattico universitario penitenziario appulo-lucano.

“Il diritto allo studio, per i detenuti, ha un significato più profondo perché incrocia l'interesse non solo del singolo, ma anche dell'intera comunità – ha detto il rettore di UniSalento, Fabio Pollice -. Chi delinque spesso si sente ai margini della società e la possibilità di partecipare a progetti formativi rappresenta un'ottima occasione per il reinserimento sociale. La Conferenza dei rettori ha quindi colto la necessità di sostenere una collaborazione tra gli atenei per incentivare tale diritto. Ringrazio anche le istituzioni locali per la sensibilità dimostrata nei confronti del progetto”.

Tra i firmatari della Convenzione, oltre a Pollice vi sono anche il rettore dell'Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” Stefano Branzini, il rettore del Politecnico di Bari Francesco Cupertino, il rettore dell'Università LUM “Giuseppe De Gennaro” Antonello Garzoni e il rettore dell'Università di Foggia Pierpaolo Limone.

Per quanto attiene alla realizzazione del Polo, la prima esperienza è stata quella di Torino e oggi coinvolge circa 40 atenei che operano in oltre 80 istituti penitenziari. Nell'anno accademico in corso sono mille e 34 gli studenti detenuti iscritti, dei quali il 10 percento si trova in regime di esecuzione penale esterna; il 53 percento sconta una pena in circuiti di media sicurezza; il 34 percento in alta sicurezza e il 2 percento in regime 41bis. Le studentesse sono 64, pari al 6 percento del totale.
 

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