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Bambini e sicurezza online, se ne parla a scuola con la polizia postale

Il progetto domani in occasione della Giornata mondiale degli insegnanti. Coinvolti cento istituti italiani, a Lecce il "De Amicis". Cyberbullismo, privacy e adescamenti di malintenzionati fra gli argomenti che saranno trattati

LECCE – La scuola II circolo “Edmondo De Amicis” di Lecce è fra gli istituti pugliesi, insieme con “Don Milani” di Bari, “Da Feltre Zingarelli” di Foggia, “Tuturano-Paradiso” scuola primaria “Sandro Pertini” di Brindisi, a partecipare a un incontro con la Polizia di Stato organizzato per domani, 5 ottobre, in occasione della Giornata mondiale degli insegnanti e in concomitanza anche con la Festa dei nonni, che s'è celebrata lo scorso 2 ottobre.

In tutta Italia saranno coinvolti 50mila studenti delle scuole elementari di cento capoluoghi di provincia per approfondire con gli esperti della polizia postale le tematiche della sicurezza online. Ai bambini sarà regalato il libro “Interland: avventure digitali - in viaggio col nonno alla scoperta del Web”. Il volume, dedicato ai bambini e alle loro famiglie per aiutarli ad affrontare insieme i temi della sicurezza del web, edito da Gribaudo, è stato realizzato dalla polizia postale in collaborazione con Google e sarà distribuito gratuitamente anche dalla casa editrice Feltrinelli.

Il libro si può scaricare in Pdf da questo link: Interland, avventure digitali

Al centro del dibattito, il dialogo intergenerazionale sui temi del digitale e l’aiuto reciproco tra nonni e “nativi digitali” per sviluppare le competenze fondamentali per vivere online e in rete con consapevolezza. I protagonisti del libro sono nonno Agenore e i suoi due nipotini, Davide e Matilde, che, in occasione del compleanno del nonno, compiono un viaggio attraverso i “quattro Regni di Interland”, alla ricerca di un regalo nascosto.

Nel corso del viaggio, i protagonisti dovranno affrontare alcune sfide - haters, phishing, incidenti legati alla privacy online e altri ancora -, le stesse che si affrontano ogni giorno sul Web, con insegnamenti e consigli. L’obiettivo delle attività è insegnare ai bambini, sempre più precoci nell’utilizzo dei device, che nel periodo dell’emergenza Covid-19 sono stati sempre più esposti in solitudine sulla rete internet e vittime di reato, a sfruttare le potenzialità comunicative del web e delle community online senza correre rischi connessi al cyberbullismo, alla violazione della privacy altrui e propria, al caricamento di contenuti inappropriati, alla violazione del copyright e all’adozione di comportamenti scorretti o pericolosi per sé e per gli altri.

140c5bec-e76e-4a5e-8501-22fc25efcdf0-2La polizia postale è impegnata quotidianamente sul fronte della sicurezza e dell’uso responsabile della rete e fondamentale è anche l collaborazione con il ministero dell’Istruzione. D’altronde, i dati sul rapporto tra i più giovani e la sicurezza online sono lampanti. L’avvento della pandemia ha, di fatto, bruciato le tappe di una progressione della diffusione dell’uso delle nuove tecnologie in fasce di età sempre più precoci: per riempire gli interminabili pomeriggi chiusi in casa, per compensare la mancanza di contatti con i coetanei e i familiari, molti bambini hanno acquisito, in pochi mesi, una dimestichezza maggiore all’uso di tablet e smartphone, in un’età in cui, in passato, la biciletta e la palla erano le principali fonti di attrazione.

I bambini più piccoli che approcciano la rete sono attratti dai giochi online, si muovono sui socialnetwork ma rivelano la loro forte fragilità per inesperienza, per immaturità cognitiva ed emotiva, e per una profonda suggestionabilità che li espone, inevitabilmente, al rischio di essere vittime di cyberbullismo e ancor più di adescamento online.

Secondo quanto riferiscono gli esperti della polizia postale, molti dei genitori si sono detti preoccupati della sicurezza online dei propri figli, e due su quattro hanno dichiarato di aver preso precauzioni per proteggerli. Le misure più utilizzate dai genitori sono state le limitazioni all’accesso ad alcuni siti web e alle informazioni che postano su di loro sui propri social network, insieme a quelle che i loro figli possono condividere con le loro cerchie di amici online.

Inoltre, molti dei genitori italiani hanno dichiarato episodi di cybercrime subiti dai figli, i più frequenti dei quali sono stati il download di un virus sul loro personal computer o su quello della famiglia, risposte a email di phishing, episodi di smishing (Sms) e violazioni dei profili social. In questo contesto, le maggiori preoccupazioni dei genitori riguardano il timore che i propri figli possano dare troppe informazioni a sconosciuti, la paura che possano essere convinti con l'inganno a incontrare malintenzionati e che potrebbero subire atti di bullismo oppure molestie.

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