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Riapertura scuole, privati tagliati fuori: "Siamo utili per semplificare i trasporti"

Un comitato, costituito da 32 aziende, reclama l'attenzione delle istituzioni: "Se entriamo in gioco noi, oltre a Cotrap, si riuscirà ad evitare il doppio turno degli studenti in uscita e in ingresso"

LECCE – Ingressi scaglionati a scuola a partire dal 7 gennaio. È questa l'ipotesi più accreditata per il ritorno sui banchi dopo la pausa natalizia: i ragazzi potrebbero essere suddivisi su due turni, in entrata e in uscita, per limitare il più possibile le occasioni di contagio del famigerato virus.

La prefettura di Lecce è al lavoro su questa soluzione già dalla prima metà di dicembre, quando la dottoressa Maria Rosa Trio ha convocato l'assessore regionale ai Trasporti, Anita Maurodinoia, l'Ufficio scolastico territoriale, la Provincia di Lecce, Stp e le aziende di trasporto aderenti al Cotrap e le Ferrovie Sud Est.

Fuori dai giochi sono rimasti i privati. Le aziende salentine hanno però deciso di non mollare la presa e si sono riunite nel Comitato bus turistici pugliesi. Il loro scopo? Aprire un dialogo con le istituzioni locali così da diventare parte attiva nel processo di rimodulazione del sistema di trasporto pubblico locale, da raccordare con le attività didattiche in presenza. Il tutto considerato i limiti di capienza dei mezzi pubblici che, ad oggi, sono fissati al 35 percento. Va da sé che il numero dei bus da impiegare deve essere maggiore, così come il numero delle corse da garantire agli studenti.

I rappresentanti del comitato, che fa da ombrello a 32 ditte locali, si sono dati appuntamento questa mattina in piazza Palio per far sentire la propria voce, in modo del tutto pacifico.

"La Regione Puglia ci ha dimenticati e il comitato tecnico della prefettura locale non ci ha voluto prendere in considerazione – lamenta un imprenditore, Salvino Tarantini -. La prefettura di Lecce si sta orientando verso la soluzione del doppio ingresso nelle scuole, concertandosi con le aziende collegate alla Cotrap e Ferrovie Sud Est”.

Secondo Tarantini, però, il coinvolgimento dei privati semplificherebbe la situazione, rendendo inutile il doppio turno in ingresso e in uscita.

“L'attesa di 90 minuti tra una corsa all'altra, richiesta dalle istituzioni, comporterà uno stravolgimento della vita delle famiglie salentine e dei lavoratori della scuola – incalza Tarantini -. Il Salento, lo ricordiamo, conta più di 24mila studenti e 41 istituti superiori a cui sommare tutte le sedi delle medie ed elementari. Abbiamo inviato delle pec alla Prefettura di Lecce senza ricevere alcuna risposta mentre invece il prefetto di Taranto si è regolato diversamente, immaginando di mantenere un turno unico per gli alunni e chiedendo aiuto ai privati. Non a titolo gratuito ovviamente, e del resto le aziende pubbliche che garantiranno il doppio turno verranno pagate per le corse supplementari”.

“Il governo centrale ha già stanziato 53 milioni di euro per ogni Regione per garantire il supporto dei privati nella riorganizzazione del trasporto pubblico locale – ha aggiunto un altro esponente del comitato, Antonio Crusi -. La Regione Puglia ritiene però che i nostri autobus non siano idonei allo scopo, nonostante tutti i mezzi siano invece Euro 5 ed Euro 6 e risultino in regola con le normative vigenti”.

“Non riusciamo a capire il motivo della nostra esclusione – prosegue Crusi -: ipotizzo che sia più facile per l'ente regionale rapportarsi con un interlocutore unico, il Cotrap, rispetto a una moltitudine di privati. Anche per questa ragione ci siamo riuniti nel Comitato: per difendere gli interessi delle aziende più piccole che sono completamente ferme da febbraio, mentre i bus chiusi nei garage continuano a deteriorarsi”.

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