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Giovedì, 28 Marzo 2024
Scuola

Ricercatori di tipo b: disponibili 18 posti nell'Università del Salento

Il ministero dell’Istruzione ha pubblicato il Piano straordinario per il reclutamento valido per il 2019. Cobas considera queste assunzioni "un passo non definitivo ma importante"

LECCE - Sono 18 i posti per la figura del ricercatore a tempo determinato, di tipo B, disponibili in UniSalento. Il ministero dell’Istruzione ha pubblicato, proprio ieri, il Piano straordinario per il reclutamento valido per il 2019.

Le posizioni aperte complessivamente negli atenei italiani sono mille 511, di cui 18 nell’università del Salento. Secondo Cobas il provvedimento, sebbene non sia risolutivo della grave condizione dei precari, tuttavia rappresenta “una misura importante”.

Il sindacato ricorda, infatti, che dal 2010 ad oggi il Miur ha finanziato 4 piani straordinari, e quello avviato quest’anno con 1511 posti è il più consistente: 85 posti banditi nel 2015, 861 nel 2016, 1305 nel 2018.

Cobas Unisalento aveva peraltro già lanciato sulla stampa locale e nazionale l’allarme sul precariato della ricerca: “Una situazione che ha già causato l’espulsione di molti giovani studiosi e che è resa, se possibile, ancora più insopportabile dalla disparità sancita dalla legge Madia”.

I ricercatori precari degli enti di ricerca, grazie a quella legge, dopo tre anni di servizio hanno diritto ad essere assunti, e anche noi auspichiamo che questo avvenga nel più breve tempo possibile.

I ricercatori precari delle università, rimasti invece esclusi dalla legge Madia, dopo molti anni di servizio e il conseguimento dell’abilitazione scientifica nazionale a professori associati non hanno alcuna garanzia e nessuna tutela.

Anche il rettore Vincenzo Zara, in occasione dell’inaugurazione del nuovo anno accademico e in un recente messaggio alla comunità accademica, ha auspicato che non si disperdano le competenze e le risorse che questi ricercatori rappresentano per la comunità accademica e per il territorio.

Cobas ricordiamo infatti che, anche al di là dell’attività di ricerca, molti degli insegnamenti dei corsi di laurea sono stati garantiti fino ad ora da tali figure.

Il sindacato chiede pertanto all’amministrazione universitaria di dare concretezza a tale auspicio, utilizzando il nuovo Piano straordinario di reclutamento per ridurre drasticamente il rischio di espulsione definitiva delle risorse.

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