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Ristorazione a singhiozzo e disagi per gli universitari: la denuncia di Udu

Ad anno iniziato, il sindacato lamenta problemi con i servizi offerti dall'Adisu. E punta il dito contro le politiche regionali che non risolvono la carenza degli alloggi per studenti

LECCE - “Adisu Puglia in ritardo sui blocchi di partenza”: la denuncia è firmata dal sindacato Udu Lecce che, all’inizio del nuovo anno accademico dell’Università del Salento, sottolinea i ritardi nei servizi offerti agli studenti.

Il problema principale riguarda la ristorazione che procede a singhiozzo. In particolare a Lecce ha ripreso a funzionare solo una mensa su tre, non a pieno regime e con orari ridotti. E solo pochi giorni addietro è stato ripristinato il servizio negli orari serali. 

I ragazzi di Udu ritengono questa soluzione “insufficiente” poiché molti assegnatari delle residenze universitarie non riescono ancora accedere al servizio. E questo anche a causa della distanza della mensa rispetto agli alloggi e “alle file chilometriche” che devono sorbirsi gli studenti.  

“Solo con la pubblicazione delle linee guida regionali, gli assegnatari degli alloggi hanno avuto le risposte che cercavano – dichiara Benedetta Abate -. I rappresentanti degli studentati non sono stati presi in considerazione nella redazione delle nuove linee guida che disporranno la vita comunitaria per il prossimo semestre, nonostante Udu abbia inviato proposte di definizione di tavoli tecnici”.

“E ci duole constatare che le poche assemblee convocate su nostra richiesta si sono rivelate sedi di promesse puntualmente disattese”, prosegue lei.  

Il sindacato è tornato a denunciare, ancora una volta, “la totale mancanza di investimenti che avrebbero potuto migliorare il complesso delle residenzialità nella sede di Lecce”. 

“Gli studenti leccesi da anni ormai, sono diventati destinatari di soluzioni lampo individuate all’ultimo momento per poter risolvere un problema che invece è strutturale”, conclude Abate. 

“La Regione Puglia ha preferito investire su altro - prosegue il sindacato -. Il 31 luglio ha annunciato la pubblicazione dell’avviso “Torna a studiare in Puglia”, finalizzato ad esonerare dal pagamento della tassa regionale per il diritto allo studio universitario e dalle tasse universitarie gli studenti residenti in puglia ed iscritti per l’anno 2019/2020 presso una Università o Afam fuori regione e che per l’anno 2020/2021 decidano di proseguire gli studi presso una Università o Afam con sede amministrativa in Puglia”.

“Inoltre il Consiglio regionale ha approvato l’articolo 5 e, modificando nel contenuto il bando benefici e servizi 2020/2021, ha considerato fuori sede tutti gli studenti che risiedono in un comune di provincia diversa da quella della sede del corso frequentato”.

Secondo Udu, queste disposizioni avrebbero “contribuito all’aumento del numero degli aventi diritto al posto alloggio, facendo precipitare una situazione, già da tempo in equlibrio precario, in un baratro dal quale sarà difficile uscire”.

“Questo ci spinge a ritenere che non ci sia stata alcuna visione organica, ma solo un altro tentativo-spot che, come tutti sappiamo, non porterà nessun beneficio concreto a favore degli studenti”, concludono i rappresentanti Udu. 

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