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"Tempi stretti per l’utilizzo dei fondi dell’edilizia": Cobas incalza l'ateneo

Il sindacato sollecita un confronto: "Abbiamo notato disorganizzazione e incertezza. C'è la volontà di potenziare gli organici della ripartizione tecnica ma serve un coordinamento"

LECCE – I fondi del Piano per il Sud sono cruciali anche sul versante dell'edilizia universitaria. E il sindacato Cobas sta sollecitando l'ateneo salentino a sbirgarsi per utilizzarli al meglio.

“I tempi sono stretti – si legge in un comunicato stampa – e non vorremmo che l’Università del Salento corresse il rischio di perdere, per la seconda volta, il treno”.

Il sindacato ha chiesto un incontro al nuovo rettore, Fabio Pollice, ai suoi delegati al Personale e all’Edilizia, e al direttore generale per discutere dell’organizzazione della attuale Ripartizione tecnica, in vista della imminente sottoscrizione degli accordi quadro di programma “Ricerca ed edilizia universitaria” che consentono l’utilizzo dei fondi recuperati.

I referenti di Cobas si dicono preoccupati: “Non si comprende con quale organizzazione del lavoro si intenda affrontare l’importante sfida che partirà tra qualche settimana con la sottoscrizione degli accordi e che imporrà il rispetto dei crono-programmi stabiliti”.

“La struttura di missione Piano per il Sud infatti, con un impegno part time di solo due giornate a settimana, sarà probabilmente sciolta dal momento che tutto il personale afferente è stato trasferito presso l'area manutenzione”, proseguono i sindacalisti.

A detta di Cobas, anche lo staff di progettazione edilizia, sarebbe ormai “demotivato e numericamente depotenziato”.

L'ultimo incontro si è tenuto il 12 giugno ma l'esito non ha confortato gli esponenti di Cobas: “I due delegati del rettore, Maria Antonietta Aiello e Rossano Adorno, hanno confermato la disponibilità alla collaborazione, mentre è risultato inspiegabilmente assente il direttore generale”.

“Dal confronto - puntualizza Cobas - è emersa una generica intenzione di potenziare gli organici della ripartizione tecnica, senza però un nuovo e più efficiente modello organizzativo. Non risulta, infatti, esservi al momento alcun monitoraggio dei carichi lavorativi; vi è personale tecnico disperso tra le maglie dell’apparato e non è stato creato un idoneo coordinamento di tutte le risorse esistenti”.

"La nuova governance ha da poco avviato la sua azione, e l’emergenza Covid non ha di certo facilitato le cose, ma i tempi per l’utilizzo dei fondi sono contingentati e non consentono margini. Nel complesso ci sembra che al momento prevalgano incertezza e mancanza di organizzazione", si legge nel comunicato stampa.

La vicenda dei fondi già perduti

Cobas ha colto la palla al balzo per ricordare anche la vicenda dei ritardi sui fondi ministeriali legati al Piano per il Sud, quando era rettore Vincenzo Zara.

“La direzione generale dell’epoca aveva affidato la gestione dei fondi ad una specifica Struttura di missione che però, anziché garantire l’assolvimento tempestivo di tutti gli adempimenti, finì col ripetere gli errori e le inefficienze del passato. La conseguenza fu che, nonostante il massiccio ricorso anche a consulenze esterne a scapito delle professionalità interne dell’ateneo, i finanziamenti andarono perduti”, sottolinea il sindacato.

“Nel 2019, grazie all’impegno del rettore Vincenzo Zara e della ministra per il Sud, Barbara Lezzi che chiese ed ottenne una seduta straordinaria del Cipe (Comitato interministeriale per la programmazione economica), fu deliberata l’assegnazione di nuovi fondi”, proseguono gli esponenti di Cobas.

Così l’Università del Salento ha potuto avviare un percorso per il recupero di circa 49 milioni di euro, una parte dei finanziamenti iniziali.

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