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Sabato, 20 Aprile 2024
Scuola

Udu contro l'innalzamento delle tasse: "Non penalizziamo gli universitari"

L'associazione ha presentato la sua controproposta: "Oltre a richiedere il mantenimento della no tax area, vogliamo un abbassamento considerevole delle tassazione per le fasce deboli"

LECCE - Innalzamento della tassazione studentesca: l'ipotesi fa tendere i nervi al sindacato Udu. La discussione sul nuovo sistema di contribuzione è avvenuta ieri, 15 giugno, in una importante seduta della Commissione bilancio di Unisalento. E la proposta dovrà ora passare sotto la lente d'ingrandimento del Senato accademico e del Consiglio di amministrazione.

Ma ha già incrociato il veto di Udu, come spiega il portavoce Andrea Miccoli: “Riteniamo grave la proposta dell’amministrazione dell'ateneo salentino che prevede un serio innalzamento delle tasse degli studenti, penalizzando i fuori corso. È inaccettabile che a ridosso della crisi economica, accentuata dalla pandemia, sia colpita proprio la categoria che già di per sé ha pagato il prezzo più alto: noi studenti”.

La senatrice Giulia Pellegrino è entrata nel merito della questione, evidenziando le criticità del sistema di tassazione in vigore, approvato nel corso del precedente anno accademico: “L’elemento di maggiore criticità è il fatto che l’ateneo abbia deciso di scaricare il peso della contribuzione sui fuori corso che si sono ritrovati a pagare tasse salatissime.L’attuale proposta della governance, piuttosto che invertire questa tendenza, non fa altro che aggravare maggiormente la situazione”.  

Per fare un esempio concreto: uno studente al suo quarto anno fuori corso con un Isee di 21mila euro, che oggi paga 500 euro di tasse, con la nuova proposta della governance pagherebbe la cifra di mille e 700 euro.

Udu, durante la seduta della Commissione, ha presentato una controproposta, sostenibile per le tasche degli studenti, così spiegata dal consigliere Lorenzo D’Amico: “Oltre a richiedere il mantenimento della no tax area, abbiamo proposto un abbassamento considerevole delle tasse, in particolare per quelle fasce di reddito che, seppur deboli, non sono garantite dalla stessa no tax area. Inoltre non vogliamo che la contribuzione  gravi sui fuori corso, perché attardarsi negli studi non è una colpa”.

“La nostra proposta è stata discussa, in parte modificata dalla dialettica dell’organo, senza tuttavia stravolgerne la portata; per questo ci riteniamo soddisfatti di questo primo passaggio – ha aggiunto D'Amico -. Desta perplessità il fatto che le rappresentanze di Adi e Link Lecce non abbiano avanzato proposte alternative, né abbiano ritenuto opportuno sostenere apertamente la nostra”.

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