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Il castello di Lecce, come non mai: "La più importante fortificazione in Puglia"

Dal 26 dicembre al 28 gennaio, nei festivi e prefestivi, un programma di visite guidate tra prigioni, camminamenti e gallerie. E finalmente l'attraversamento da una porta all'altra. Il sindaco e la Soprintendenza lavorano a un nuovo bando di gestione

LECCE – Tra le innumerevoli storie che si sono consumate tra le mura del castello di Lecce, quella di Gian Giacomo dell’Acaya è davvero unica: proprio lui che nelle vesti di ingegnere generale del Regno di Napoli trasformò la struttura precedente in un maniero all’avanguardia con le tecnologie militari dell’epoca, secondo il volere dell’imperatore Carlo V d’Asburgo, morì nelle malsane prigioni interne dopo quattro mesi di reclusione; la pena gli era stata inflitta per aver garantito per un debitore insolvente. Le incisioni con gli stemmi nobiliari parlano chiaro: per i reati contro lo Stato non c’era clemenza e nemmeno rango nobiliare che tenesse.

Ha dunque perfettamente ragione, Maria Piccarreta, direttrice della Soprintendenza per l’archologia, le belle arti, il paesaggio delle province di Brindisi, Lecce e Taranto, quando in conferenza stampa dice che il castello non è solo da vedere come un contenitore di eventi, ma è storia in sé. Accanto a lei il sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, che soprattutto ai suoi concittadini ricorda come il maniero sia la più importante fortificazione militare di Puglia: “Se fossimo bravi come i francesi nel marketing culturale – dice sorridendo -, già all’altezza di Foggia ci sarebbero dei cartelli per invitare i turisti a visitarlo”.

Soprintendenza e Comune di Lecce, dunque, insieme per un programma di aperture straordinarie che è stato presentato questa mattina alla presenza anche del vice sindaco, Alessandro Delli Noci e dell'assessore all'Urbanistica, Rita Miglietta: dal 26 dicembre e per il periodo festivo il castello di Lecce sarà fruibile, secondo un calendario prestabilito (fino al 28 gennaio nei festivi e prefestivi), come mai lo è stato fino ad oggi: gallerie ipogee e camminamenti di ronda, il museo della cartapesta riallestito attorno alla Piazza d’Armi, le ex scuderie, la cappella di San Francesco, la chiesa di Santa Barbara, le prigioni. Ciliegina sulla torta, l’attraversamento dal portone di via XXV luglio a quello, che è sempre rimasto chiuso, di piazza Libertini, la cosiddetta Porta Falsa.

Il video: prospettive inedite

L’iniziativa arriva al termine della conclusione dei lavori, finanziati con fondi europei, diretti dall’architetto Giovanna Cacudi e realizzati dell’impresa Marullo Costruzioni che, per l’occasione, ha realizzato anche una passerella in legno per agevolare il percorso tra cortili interni e la Piazza d’Armi. Il sindaco ha dato atto del lungo percorso che consente oggi di tagliare questo primo, importante traguardo e ha annunciato di volere al taglio del nastro, il 26, sia Adriana Poli Bortone che Paolo Perrone che lo hanno preceduto alla guida della città.

Dalle prigioni ai bastioni che dominano Lecce

Al termine del periodo di apertura la Porta Falsa sarà nuovamente chiusa ma l’obiettivo condiviso da amministrazione comunale e Soprintendenza, ciascuno dei quali ha competenza su un parte del castello, è quello di definire quanto prima un modello di gestione unico perché, come ha sottolineato Salvemini, per il cittadino e il turista il castello è uno spazio pubblico unitario e come tale va vissuto. Il sindaco ha fatto chiaramente capire che è intenzione della giunta preparare un bando internazionale che preveda, a fronte dell’affidamento, un corrispettivo a beneficio del Comune e non il contrario, come avviene in base all’attuale convenzione, per cui Palazzo Carafa versa circa 150mila euro annui. In attesa di questo salto di qualità, in autunno è stata prorogata la gestione in corso, che fa capo a una rete temporanea di imprese, con una esplicita clausola risolutiva.

Le visite al castello*, della durata di circa 30 minuti ciascuna, saranno gratuite e curate dai volontari dell’associazione di promozione sociale Swapmuseum e dagli studenti delle scuole “Marcelline”, “Virgilio-Redi” e “Galilei Costa” inseriti in un progetto di alternanza scuola-lavoro. A disposizione dei visitatori una guida multimediale, con contenuti anche in inglese (sottotitoli) e nella lingua italiana dei segni. Un filmato, sempre sottotitolato, racconterà le vicende del castello attraverso un dialogo tra Gian Giacomo dell’Acaya, impersonato dall’attore Ivano Marescotti e un frate interpretato da Francesco Pannofino.

*Le visite guidate sono consentite fino a 15 persone per turno, prenotazione obbligatoria sul sito www.eventbrite.it

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