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Cane semicarbonizzato muore dopo il ritrovamento: si cercano eventuali responsabili

Potrebbe esserci la mano umana dietro il decesso di un cagnolino randagio a Castro, morto a seguito delle gravi lesioni

CASTRO- Semicarbonizzato, con diverse ustioni e pieno di larve sul corpo. Un meticcio randagio, non si di quanti anni, è deceduto nelle ultime ore nell’ambulatorio veterinario nel quale si è cercato, invano, di salvargli la vita. Notato nel pomeriggio di mercoledì per le strade di Castro, è stato finalmente rintracciato nella mattinata di ieri, dalle volontarie del Coordinamento associazioni animaliste del Salento, in giro fin dall’alba per tentare di intercettare l’animale.

Essendo piuttosto presto e data l’urgenza, le operatrici dell’organizzazione non hanno perso tempo: il meticcio era visibilmente ferito, aveva il muso ormai in necrosi e segni di bruciature soprattutto su un fianco. Lo hanno subito trasferito presso lo studio di un veterinario di Taviano, dove il medico ha tentato di tenerlo in vita. Purtroppo, però, ogni manovra si è rivelata inutile. Le condizioni di salute del cagnolino, infatti, erano troppo gravi e lui è spirato.

Su quel corpo, segni evidenti di ustioni. Non è escluso che possa essersi provocato quelle bruciature da solo. L’ipotesi non può essere ancora esclusa, almeno fino al verdetto del veterinario, ma risulta poco probabile. Molto plausibile, invece, l’idea che qualcuno del luogo, infastidito da quel cane sporco e randagio, abbia deciso di dargli fuoco. Per eliminare il problema invece di allertare, per esempio, la polizia locale o qualsiasi canile della provincia. Si cercherà pertanto di fare chiarezza sull’episodio, nella speranza di identificare gli eventuali responsabili di un simile gesto.

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