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Con raggiri ad anziane e a un disabile crea un tesoro da 50mila euro

Arrestata una 32enne di Melendugno. I fatti sono avvenuti a San Vito dei Normanni e Carovigno. Induceva le vittime in errore o le minacciava. E incassava soldi e beni

SAN VITO DEI NORMANNI – Fra una serie di truffe e un’estorsione, avrebbe messo da parte un tesoretto di circa 50mila euro. Soldi sottratti a due anziane e a un giovane invalido da Gabriella Dimitri, 32enne di Melendugno. E' quanto emerge dalle indagini a carico della donna che si trova, adesso, agli arresti domiciliari.

I fatti sono avvenuti in provincia di Brindisi, dove la melendugnese abita da qualche tempo. E ad arrestarla sono stati i carabinieri della stazione di San Vito dei  Normanni. L’ordinanza di custodia cautelare a carico della 32enne è stata emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Brindisi. I reati contestati: circonvenzione di incapace, truffa aggravata ed estorsione.

Stando alle indagini, a partire dal luglio dello scorso anno Gabriella Dimitri, avrebbe sfruttato a San Vito dei Normanni e Carovigno l’amicizia con alcune anziane, persone debilitare sotto il profilo fisico e psichico, raggirandole in modo da tale da indurle a una sere di disposizioni patrimoniali a suo favore: acquisto di beni mobili, apertura di conti correnti a suo nome, tentativi di acquisti, non andati a buon fine in seguito al protesto degli assegni emessi dalle vittime, di automobili Audi e Lancia, acquisto di utensili quali Bimby, Vorwerk Folletto, e persino materassi.

Gabriella DIMITRI, classe 1985 (2)-2In un caso la donna avrebbe indotto in errore un’anziana, dandole false spiegazioni sul contenuto di una lettera ricevuta dall’Asl. In sostanza, le avrebbe fatto credere che dovesse restituire al servizio sanitario nazionale circa 15mila euro per prestazioni indebitamente usufruite nel 2012. Si sarebbe così fatta versare gli importi sul proprio conto corrente.

In un’altra occasione, invece, avrebbe costretto un giovane di Carovigno a versarle oltre 6mila euro, minacciandolo che, in caso contrario, avrebbe raccontato a parenti e amici delle avance che il malcapitato le aveva rivolto in chat. Un’estorsione vera e propria, con l’aggravante di aver abusato della condizione di invalidità  al 100 per cento del giovane.                     

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