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Ex campeggio Praia del Sole, parte “diffida” milionaria contro il Comune

La società di Angelo Marrella ha presentato un’istanza formale al sindaco Minerva per sollecitare la costituzione in giudizio dinnanzi al Tar contro le decisioni della Soprintendenza

GALLIPOLI – E’ ancora terreno di scontro e frizione la mancata realizzazione dell’ex campeggio della Praia del Sole sui terreni a ridosso della Baia Verde dopo le vicende che negli anni hanno visto l’annullamento dei permessi paesaggistici e delle autorizzazioni edilizie e gli strascichi penali che hanno visto soccombente l’allora società privata che aveva proposto e avviato il progetto della struttura ricettiva. Dopo la vicenda legata all’ordinanza sull’apertura delle aree parcheggi nel ponte pasquale proprio su terreni della Praia del Sud, finita a colpi di carte bollate e denunce formali, l’amministratore unico della Icm srl, Angelo Marrella, lo scorso fine settimana ha presentato una nuova diffida, con una potenziale richiesta di risarcimento danni milionaria, nei confronti del Comune di Gallipoli.

La vicenda questa volta non riguarda tanto i terreni ritornati nella disponibilità del patrimonio comunale (con ordinanza del 25 ottobre scorso a firma del dirigente vicario dell’ufficio tecnico, Sergio Leone) dell’area dell’ex insediamento turistico della Praia del Sud a seguito della sentenza penale di condanna per abusivismo del 27 luglio del 2012, e divenuta irrevocabile ormai nell’estate scorsa. Ma il tutto è legato alla mancata costituzione in giudizio del Comune ionico nel ricorso presentato sempre dalla società immobiliare al Tar di Lecce, con udienza fissata per il 20 giugno prossimo, per ottenere l’annullamento della decisione assunta dalla Soprintendenza di Lecce, nel settembre del 2017, con la quale è stata negata la revisione o rivalutazione del decreto con cui, nel 1999, dall’ente ministeriale, con apposito decreto, era stata negata l’autorizzazione paesaggistica per la realizzazione del campeggio all’aperto della Praia del Sole nella zona tra la Baia Verde e località Li Foggi. Tale decreto, impugnato dai privati anche dinnanzi alla giustizia amministrativa e legittimato comunque anche dal Consiglio di Stato, aveva di fatto impedito la realizzazione “legittima” della struttura ricettiva e invalidato anche il nulla osta paesaggistico originariamente rilasciato nel 1998 dall’ufficio tecnico comunale.

La richiesta di rivalutazione del parere negativo e di revisione della decisione assunta nei confronti dell’impresa immobiliare era stata sollecitata anche dal Comune di Gallipoli nei confronti della Soprintendenza e del Ministero dei Beni e delle attività Culturali e del Turismo con due motivate richieste partite nel 2014 e nel gennaio del 2017. In entrambe le richieste, tese a valutare una possibile riformulazione delle autorizzazioni negate nel 99’, l’amministrazione comunale aveva segnalato anche  “le conseguenze dannose che si riverserebbero negativamente sul buon nome e sulla capacità turistico-ricettiva del litorale gallipolino in seguito all’adozione di qualsivoglia provvedimento sanzionatorio dell’insediamento turistico all’aperto della  Praia del Sud” oltre agli eventuali “aspetti risarcitori che graverebbero in capo alle amministrazioni per via dell’adozione di provvedimenti lesivi di interesse di qualsivoglia parte interessata”.         

Proprio in risposta all’ultima nota, inoltrata dal sindaco Stefano Minerva il 16 gennaio dello scorso anno, la Soprintendenza ha comunicato ancora una volta di non “poter procedere alla rivalutazione o revisione del decreto del  20 gennaio 1999” confermando di fatto il blocco di qualsivoglia nulla osta paesaggistico e dei relativi permessi a costruire in capo alla società della Praia del Sud. Da qui la nuova presa di posizione della società di Angelo Marrella che nel novembre scorso ha impugnato dinnanzi al Tar, con il proprio legale, Ernesto Sticchi Damiani, il nuovo diniego da parte della Soprintendenza, comunicando il tutto al Comune di Gallipoli, e invitando l’ente ad adottare “ogni e più utile iniziativa, anche giurisdizionale, finalizzata a superare il dissenso espresso con il provvedimento  del 25 settembre 2017”. Non avendo ricevuto nessun responso ulteriore da parte del Comune, la società ex Praia del Sud è tornata alla carica in questi giorni e tramite l’ufficiale giudiziario ha fatto notificare in Comune e al sindaco Minerva una ulteriore diffida e messa in mora nei confronti dell’amministrazione pubblica.

In buona sostanza Angelo Marrella nella sua istanza ritiene “incomprensibile e privo di coerenza l’atteggiamento che vede il Comune di Gallipoli e il suo attuale sindaco, da una parte sostenere, come dovuto, la bontà di un proprio provvedimento autorizzativo, e dall’altra privare il sottoscritto di quella doverosa e concomitante difesa giudiziaria delle buone ragioni dinnanzi al Tar”. Per questo la società immobiliare, diffidando il Comune, lo ha invitato a costituirsi in giudizio per rivendicare la legittimazione dei suoi provvedimenti autorizzativi originari e supportare la battaglia giudiziaria per ribaltare il diniego delle autorizzazioni paesaggistiche da parte della Soprintendenza. In caso contrario, e soprattutto nel caso in cui il ricorso non dovesse essere accolto senza la costituzione in giudizio dell’ente, la società Icm srl ha intimato che presenterà la richiesta di risarcimento dei danni subiti, quantificati in oltre 50 milioni di euro, proprio al Comune. La diffida è stata notificata per conoscenza anche ai capigruppo e potrebbe diventare quindi oggetto di discussione e di valutazione anche nella seduta di approvazione del bilancio di previsione fissata per giovedì mattina a Palazzo Balsamo.

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