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Festa dell’Arma: ha 204 anni ma la "vecchia" Benemerita piace ai cittadini

Una solenne cerimonia in Piazza Duomo, alla quale hanno preso parte tutte le forze armate, le istituzioni e i militari dei numerosi reparti dei carabinieri. Encomio per venti uomini

LECCE – Nonostante le 204 candeline spente oggi, per festeggiare la data della sua fondazione, la Benemerita dimostra di rinnovarsi. Ogni anno. Al passo coi tempi. Nella cerimonia, intensa, che ha portato l’intero comando provinciale dei carabinieri in centro città, il messaggio esplicito di presenza, sempre crescente, al cittadino. Tanto da provocare una “invasione” di carabinieri in una delle piazze più belle d’Italia: Piazza Duomo. Il pathos de “La danza delle ore” di Amilcare Ponchielli, i drappi tricolore che hanno rivestito il campanile di Piazza Duomo e l'orgoglio di quei carabinieri che, per meriti lavorativi, ma a volte ben oltre  i propri compiti professionali,  hanno ricevuto un encomio per il modo in cui hanno sgominato sodalizi criminali nel resto d'Italia e inferto colpi alla Sacra Corona Unita.

Non una festa come gli scorsi anni, dunque, ma ben più solenne. Una cassa di risonanza detonante dal punto di vista emotivo. Che, visti i tempi, male non fa. La cerimonia, alla quale hanno preso parte tutte le autorità, si è svolta in contemporanea anche nel resto delle città dello Stivale. Un messaggio univoco, collettivo lanciato a tutta la nazione: la macchina “molecolare” della sicurezza - così come l’ha definita il comandante nazionale, all’interno del discorso giunto fino a Lecce  - ingrana la quinta e si mette in marcia. A conferma di un “perfezionamento” investigativo, il colonnello Giampaolo Zanchi, comandante provinciale dei carabinieri del Tacco, ha snocciolato qualche dato. Significativo: a partire dal mese di giugno del 2017, dunque nell’arco dell’ultimo anno, sono 705 gli arresti eseguiti dall’Arma su tutto il territorio provinciale: tradotti in punti percentuali, si parla del 65 per cento.  Il tutto su circa 20mila reati rilevati, pari al 78 per cento del totale su scala provinciale.

I vari settori – da Noe al Nas, passando per il Ros, l’Ispettorato del lavoro, per quello delle Investigazioni scientifiche, artificieri e  forestali – sono sempre più impegnati a fronteggiare crimini dai connotati ormai molto salentini: gli incendi dolosi, in primis, ma senza trascurare lo spaccio di stupefacenti, le truffe agli anziani e i furti in abitazioni ed esercizi commerciali. Le scommesse sono ancora numerose sulla grande scacchiera in cui si sfidano la sicurezza percepita e quella reale, ma l’Arma ha dimostrato l’umiltà con un solo concetto. Senza fronzoli: la vicinanza. Quella ai cittadini, per cominciare, con le sue 60 caserme in altrettanti comuni, con le compagnie di Casarano, Gallipoli, Maglie, Campi Salentina, Lecce e Tricase, alle quale si aggiunge anche la tenenza di Copertino. Ma non solo. Quello della “vicinanza” è un percorso che si costruisce a fatica, solco dopo solco, anche con le istituzioni, con la magistratura, con i sindaci e con gli organi di stampa. Una collaborazione continua tra vasi comunicanti che non si arresta, ma cresce e si rafforza.


La festa dell'Arma nel 204esimo anniversario

Una “osmosi”,  non a caso, l’ha definita il comandante Zanchi. Ad ascoltare le sue parole, oltre al vescovo di Lecce, monsignor Michele Seccia, a tutti gli uomini in divisa della provincia, i primi cittadini dei comuni nelle quali hanno sede le compagnie, Lecce compresa, numerosi magistrati, il prefetto di Lecce, Claudio Palomba, il questore leccese, Leopoldo Laricchia e lo stesso procuratore capo, Leonardo Leone De Castris. Presenti, inoltre, i vertici della guardia di finanza, dell'Aeronautica militare, dei vigili del fuoco e della polizia di Stato. tra il pubblico, inoltre, anche la Croce Rossa Italiana e i volontari dell'Associazione nazionale carabinieri in congedo della provincia di Lecce.

Il video: in centinaia in Piazza Duomo

Al termine della cerimonia, sono stati riconosciuti gli encomi ai carabinieri che si sono contraddistinti per meriti particolari, durante l'attività di servizio. Di seguito i destinatari degli encomi da parte della Benemerita: capitano Alan Trucchi; capitano Andrea Massari; maggiore Paolo Nichilo; vice brigadiere Sandro Cataldi; appuntato scelto Sandro De Marco; brigadiere Carlo Maggiore e appuntato scelto Daniele Sciolti; brigadiere capo Giuseppe Coppola; appuntato scelto Santo Scialò; luogotenente Salvatore Giannuzzi e luogotenente Giuseppe Moscatello, maresciallo Giovanni Sebastiano e brigadiere capo in congedo Antonio Greco; luogotenente Antonio Salvatore Musca; vicebrigadiere Ugo Paglialunga e appuntato scelto Ivan Donno; appuntato Antonio Zacchino; maresciallo Sebastiano Mastrogiovanni; maresciallo Antonio Bray, appuntato scelto Antonio Cuppone e appuntato Francesco Caracciolo.

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