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Ius soli, insulti alla sindaca di Alessano. Infuria la bufera politica

Francesca Torsello vittima di un attacco per aver negato la piazza alla manifestazione contro ius soli. Solidarietà ma anche accuse

ALESSANO – Frasi sessiste, insulti, persino minacce. Una brutta pagina per Alessano, scritta su Facebook, la grande piazza virtuale capace di raccogliere il meglio, ma anche il peggio della società civile.

Vittima dei cosiddetti “haters” questa volta è la sindaca Francesca Torsello. La sua colpa? Quella di aver negato la piazza Don Tonino Bello per lo svolgimento di una manifestazione politica, organizzata dal gruppo “Noi con Salvini” contro lo Ius soli, ovvero la concessione del diritto di cittadinanza per chiunque sia nato sul suolo italiano.

La prima cittadina ha anche precisato che la manifestazione sarebbe stata autorizzata in un altro luogo, “ma non nella piazza dedicata a chi il nome di chi ha dedicato la sua vita e il suo apostolato a diffondere il messaggio dell'accoglienza”. Tanto non è bastato però a scoraggiare i “leoni da tastiera” che non le hanno risparmiato epiteti volgari. In soccorso è quindi arrivato il suo gruppo politico, che le ha espresso piena solidarietà.

Così Ernesto Abaterusso di Articolo 1-Mdp Liberi e Uguali: “Gli insulti infamanti e volgari di cui è stata vittima Francesca Torsello, rea secondo qualcuno di aver portato il suo Consiglio comunale a deliberare a favore dello Ius soli, rappresentano un atto gravissimo che non può trovare giustificazione alcuna. Quanto accaduto è reso ancor più grave perché tenta di infangare e colpire, con un linguaggio tipicamente maschilista e fascista, la dignità di una persona scelta democraticamente dai cittadini per rappresentarli. A Francesca Torsello chiediamo pertanto di andare avanti e di non cedere agli squallidi insulti, ma di portare avanti la sua battaglia con forza e dignità”.

Abaterusso chiede anche una presa di posizione chiara da parte dei rappresentanti istituzionali e di tutte le forze politiche “affinché simili episodi non abbiano a ripetersi e si moltiplichino gli sforzi di tutti per contrastare atti come quello avvenuto nelle scorse ore”.

Solidarietà e vicinanza umana sono state dichiarate anche da Salvatore Piconese, coordinatore provinciale di Articolo Uno MDP - Liberi e Uguali: “La sua battaglia e il suo coraggio politico, in favore dello ius soli e del diritto di cittadinanza, rappresentano un punto di riferimento per tutte le coscienze civili e democratiche. Gli attacchi e gli insulti di stampo fascista che Francesca Torsello sta subendo in queste ore, dimostrano la necessità di lottare, sempre e comunque, contro ogni forma di cultura razzista, xenofoba e intollerante”.

Sulla vicenda è intervenuto anche il Comitato Possibile "Renata Fonte": “Si è trattato di offese doppiamente vergognose perché rivolte ad un politico nell'esercizio democratico del suo ruolo istituzionale, ma soprattutto perché rivolte contro una donna che proprio perché tale si ritiene facilmente attaccabile attraverso parole infamanti e gratuite. Questa è un'altra violenza, violenza di genere, che rivela la pochezza umana di chi utilizza questi argomenti e si sente grande della propria miseria”.

Anche i Giovani Democratici del Salento hanno dichiarato sdegno per l’accaduto: “Ancora una volta siamo costretti a leggere insulti e parole piene di odio nei confronti di chi, quotidianamente, è a servizio delle comunità della Provincia di Lecce. L'unica colpa di Francesca e della sua maggioranza è stata quella di prendere una posizione chiara e netta nei confronti di chi alimenta odio e populismo”.

Le posizioni critiche

Più critica la posizione di Andrea Caroppo, consigliere regionale della Lega – Salvini Premier:  “I censurabili insulti rivolti al sindaco di Alessano non hanno nulla a che vedere con quanto abbiamo denunciato: negare un piazza schierando politicamente la memoria di don Tonino Bello e arrogandosi il diritto di fornire l’interpretazione autentica del suo magistero è stato disdicevole, strumentale e inutilmente provocatorio”.

“I diritti degli ultimi e l’integrazione – scrive Caroppo - non centrano davvero nulla con il Ddl sul Ius Soli: esso non involge questioni di principio, ma propone di adottare una delle possibili modalità tecniche di riconoscimento della cittadinanza, una modalità rispetto alla quale siamo assolutamente contrari, perché regalare la cittadinanza anziché riconoscerla all’esito di un percorso di integrazione significa rendere impossibile qualunque integrazione”.

Sulla stessa lunghezza d’onda Roberto Marti della Lega-Salvini Premier: “Se il sindaco di Alessano querelerà chi l’ha offesa sui social avrà il nostro sostegno, ma basta con le strumentalizzazioni. La Lega ha denunciato l’inopportunità con la quale il primo cittadino ha negato una piazza all’espressione di una legittima posizione e denunciato la strumentalità delle motivazioni usate: l’accoglienza e la memoria di don Tonino Bello non c’entrano nulla con le modalità tecniche di riconoscimento della cittadinanza italiana”.

“Per questo - conclude Marti - se le esprimo solidarietà per le offese subite sui social, al tempo stesso denuncio la irresponsabilità e la strumentalità con cui il sindaco ha gestito la questione. Domani sarò alla manifestazione della Lega che si tiene ad Alessano come in centinaia di altre piazze italiane”.

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