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Martedì, 23 Aprile 2024
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Emiliano a Boncuri: “Modello contro caporalato. Tutti identificati e non clandestini”

Il governatore della Puglia in visita nella struttura d’accoglienza dei lavoratori stagionali. Ha elogiato amministrazione, Asl e forze dell'ordine

NARDO’ – Quello regionale come modello vincente contro il caporalato anche a Nardò. Ben riuscito, secondo il governatore di Puglia, grazie alla velocità dei permessi rilasciati dall’amministrazione locale.  Il presidente della Regione, Michele Emiliano, si è recato nella cittadina, assieme al sindaco Pippi Mellone, al viceprefetto di Lecce Guido Aprea, nel villaggio d’accoglienza destinato ai lavoratori stagionali, nei pressi di Masseria Boncuri. Si tratta di una formula di accoglienza dei lavoratori agricoli, realizzata dai due enti pubblici in collaborazione con la prefettura leccese. Il villaggio si compone, infatti, di moduli abitativi con aria condizionata, infermeria, cucina, uffici e una tensostruttura per la somministrazione di pasti e rappresenta la prima esperienza di questo tipo, tesa proprio a contrastare i fenomeni di caporalato.

“Questo è il modello dell'accoglienza per i lavoratori in agricoltura italiani o di qualunque altra nazionalità che vengano nei territori pugliesi per lavorare - ha detto  il presidente Emiliano - abbiamo installato diversi villaggi, questo ovviamente è quello per ora più grande. In Capitanata ce ne sono due già funzionanti, l'Arena e Casa Sankara, altri due attendono i permessi urbanistici per essere costruiti.  A Nardò i permessi li abbiamo ottenuti rapidamente grazie all’amministrazione comunale, che peraltro è stata la prima a fare l'ordinanza per vietare il lavoro nelle ore di maggiore insolazione: è la sensibilità quella che ha cambiato le sorti della battaglia e ci ha consentito sin dall'anno scorso di avere questo campo a disposizione”.

La visita del governatore a Boncuri

I meriti riconosciuti dal governatore hanno riguardato le stesse forze dell’ordine: ha infatti elogiato commissariato di polizia, carabinieri polizia municipale, guardia di finanza e la stessa Asl per le modalità definite “civili” con cui è stata gestita la stessa anagrafe dei lavoratori. “Per entrare bisogna avere un  nome, non essere clandestini, avere un contratto di lavoro e quando la polizia vuole controllare dove va una persona, sa da dove il lavoratore esce e dove arriva. Tutto questo è di fondamentale importanza”, ha proseguito il presidente. Una formula che la Regione Puglia ha avviato da due anni e mezzo, grazie ai cittadini e ai contribuenti. “Naturalmente non è nella nostra specifica competenza, quindi abbiamo preso dei soldi del contribuente pugliese e abbiamo aiutato le imprese, che avrebbero dovuto loro sistemare i propri lavoratori, perché se si chiama qualcuno a lavorare in campagna e non si sa dove farlo dormire e mangiare, non si può accettare che questo vada in un campo abusivo. Quindi le imprese avrebbero dovuto fare questo lavoro. Mi rendo conto però che in questa fase, i margini, sono ridotti per le imprese e abbiamo provveduto noi. Vorremmo con le imprese di tutta la Puglia costruire un sistema pubblico-privato, dove noi costruiamo questi villaggi ma poi man mano la gestione viene condivisa”, ha dichiarato.

“Questo modello di accoglienza - ha detto Emiliano - che è già una realtà, vorrei che fosse conosciuto da tutta l'Italia e che non passasse l'idea che la Puglia fa dormire i propri lavoratori nelle rovine, nella sporcizia e lasciandoli in mano ai caporali.  Questo passaggio in Capitanata è molto più difficile, è inutile nasconderlo, per diverse ragioni che abbiamo esaminato in questi giorni. Sono venuto qui a Nardò proprio per mostrare a tutta l'Italia e al mondo intero qual è il modello di accoglienza della Regione Puglia e per ringraziare ulteriormente la comunità di Nardò, perché senza la comunità, questo lavoro non avremmo mai potuto farlo. La collaborazione tra stato centrale, regioni e comuni è di fondamentale importanza”.

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