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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Incubo rapine tra Maglie e Galatina: in due incastrati dai "selfie" e da Facebook

Un’indagine condotta da carabinieri e polizia per fermare una banda dedita ai colpi negli esercizi commerciali delle due cittadine

LECCE – Il foro sul soffitto provocato dal fucile è ancora visibile nel bar della stazione di servizio “Eni” di Muro Leccese. Questa volta, però, ad aprire uno squarcio è stata un’indagine, condotta in maniera congiunta tra carabinieri e polizia, che ha smantellato la banda di rapinatori tra Galatina, Soleto e il Magliese. Almeno sei rapine in 25 giorni: arrestati due individui, denunciati altri tre. Alessio Viti, 23enne galatinese e Luigi Antonio Arena, 41enne di Cutrofiano, entrambi noti alle forze dell’ordine, sono finiti in manette su disposizione del gip del Tribunale di Lecce, Giovanni Gallo. La misura cautelare a seguito dell’indagine condotta in maniera congiunta dai militari magliesi, guidati dal capitano Giorgio Antonielli e dagli agenti del commissariato galatinese, al comando del vicequestore aggiunto Giovanni Bono.  I due risponderanno di rapina in concorso, con l’aggravante dell’utilizzo di armi. Due tarantini e un albanese indagati per lo stesso reato, ma in stato di libertà: per i tre non è stato possibile accertare i gravi indizi di colpevolezza.Arena Luigi Antonio-2

A partire dal 31 maggio, fino al 25 giugno, i componenti della banda sarebbero stati avvistati spesso assieme. Non soltanto nella vita privata, come gli investigatori hanno potuto appurare tramite i social network,  ma anche in quella “professionale”. Sui luoghi delle varie rapine perpetrate, infatti, i due sono stati di volta in volta immortalati dalle videocamere. E non solo. In maniera piuttosto incauta, la banda non soltanto ha scattato “selfie” nell’abitacolo della vettura usata per le rapine, ma ha persino di riscuotere i soldi (attraverso complici anche minorenni) dei biglietti gratta e vinci rubati. I fatti contestati a Viti e ad Arena hanno inizio con la rapina commessa la notte del 31 maggio scorso ai danni della stazione di servizio “Q8”, sulla provinciale che collega Galatina a Lecce.In questa occasione i due arrestati, entrambi con il volto travisato e Arena persino armato di pistola, dopo aver minacciato un dipendente, hanno prelevato  l’incasso di 880 euro e numerosi biglietti “gratta e vinci”. I poliziotti galatinesi, durante i rilievi, hanno recuperato sia parte di quella refurtiva, smarrita dai malviventi durante la fuga, sia alcuni capi d’abbigliamento utilizzati per l’episodio. Gli stessi abiti, inoltre, sono stati anche notati sui profili Facebook degli arrestati. Prima di quel colpo, i due avevano fatto una sorta di “sopralluogo”, con l’aiuto dei due complici tarantini, PD. E M.F.: un quarto d’ora prima, infatti, hanno finto di giocare alle slot machine, per dare un’occhiata prima di passare all’azione. Poi sono usciti dal locale, per farvi ritorno travisati e armati. Ma statura e caratteristiche simili, nella comparazione dei filmati, non sono sfuggite agli inquirenti.Viti Alessio-2

Tre giorni dopo, il 3 giugno, altra rapina ai danni del supermercato “Dok” di Galatina. In questo caso hanno agito in tre, di cui uno armato di fucile a canne mozze e uno di pistola. I malviventi, dopo avere minacciato due dipendenti, si sono impossessati di parte dell’incasso: mille e 300 euro. La polizia giudiziaria ha individuato quale autore un uomo di nazionalità senegalese, Mamadou Sakho, ventotto anni, senza fissa dimora, che dopo pochi giorni, il 19 giugno ha perpetrato un’altra rapina con il complice Josel Aliu, di nazionalità albanese, ai danni del supermercato “Golosito” di Galatina.Entrambi sono stati arrestati in flagranza di reato dai poliziotti galatinesi. In quest’ultimo episodio, però, è stato anche denunciato Alessio Viti: qualche minuto prima del colpo, è stato visto circolare a bordo della sua auto nella zona del market rapinato. La vettura si è poi fermata proprio lungo la via di fuga dei due rapinatori stranieri.

Il video: Cercavano di riscuotere le vincite dei "gratta&vinci"

Ma non è tutto. Il 5 giugno, infatti, è stato nuovamente preso di mira il bar della stazione di servizio “Q8” colpita il 31 maggio. In questo caso gli autori erano in due, entrambi travisati, ed uno di loro imbracciava un fucile a canne mozze. I malviventi hanno asportato la somma di 550 euro e una serie di biglietti di lotterie istantanee, per un valore totale di oltre mille e 500 euro. Anche in questo caso, gli indumenti indossati dai rapinatori sono stati lasciati per strada ma, confrontati con le foto su Facebook, hanno fornito un sostanzioso supporto alle indagini: corrispondevano infatti a quelli indossati anche nella rapina di due giorni prima e nel colpo del 31 maggio. Per gli inquirenti il fatto che ad agire fossero sempre gli stessi era cosa ormai nota. Nell’episodio del 5 giugno è stato accertato che ad agire fossero stati Sakho e Arena. Ad avvalorare i sospetti delle forze dell’ordine, ennesimo episodio. Il 21 giugno, un individuo con il passamontagna in testa, ha fatto irruzione nel bar “Link&cofee” di Soleto. Dopo una colluttazione con la barista, il malvivente ha strappato alla vittima il borsello. All’interno vi erano appena 10 euro: a rendere di più è stata l’azione repentina della malcapitata. Quest’ultima, durante l’aggressione, è riuscita a sfilare il passamontagna al malvivente: è stato riconosciuto come Arena. I militari della compagnia dei carabinieri di Maglie, all’epoca dei fatti comandanti dal capitano Luigi Scalingi, hanno accertato come tre minuti prima della rapina, un individuo fosse entrato nel bar con un pretesto: si trattava però di un sopralluogo: era Viti.IMG_8881-2

Infine, il 25 giugno a Muro Leccese due individui travisati, di cui uno armato di fucile a canne mozze, hanno preso di mira la caffetteria  all’interno dell’area di servizio “Eni”, dove, dopo aver esploso un colpo in aria, si sono impossessati della somma di 2mila e 700 euro e numerosi biglietti “gratta e vinci”. Usciti dal bar, i malviventi hanno anche esploso un secondo colpo d’arma, per poi fuggire a bordo di una Citroen C3 di colore verde chiaro, con le targhe coperte. La scena è stata identica, come da copione: durante la fuga  hanno abbandonato lungo il tragitto alcuni capi d’abbigliamento. Erano gli stessi indossati anche giorni prima, nel bar di Soleto. In questo caso, i carabinieri di Muro Leccese, guidati dal maresciallo Massimo Vanzanelli,  hanno condotto le indagini in tempi record grazie all’incrocio tra le descrizioni fornite dai testimoni, l’analisi dei sistemi di videosorveglianza, accurati sopralluoghi e verifiche svolte sulla C3 usata nelle rapine. I militari hanno scoperto che l’auto era stata presa a noleggio dalla compagna di Viti da una società slovena, con appoggi anche a Racale. Grazie a l dettaglio della vettura, nonostante le targhe coperte, i carabinieri hanno scoperto la responsabilità di Viti e Arena nell’ultimo colpo. Sono tuttora in corso ulteriori accertamenti per verificare l’eventuale implicazione anche in altri fatti di cronaca simili. All’operazione hanno preso parte la squadra mobile della questura leccese, coordinati dal dirigente Alberto Somma e gli uomini del Nucleo investigativo dell’Arma, guidati dal maggiore Paolo Nichilo.

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