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Vertenza Monteco: accordo sul pagamento degli arretrati contrattuali

L'azienda provvederà al pagamento nella mensilità di gennaio 2018; scettici i sindacati che non revocano lo stato d'agitazione. Nuovo tavolo in Confindustria la prossima settimana

LECCE – Gli operatori ecologici della ditta Monteco srl per ora fanno retromarcia sullo sciopero, ma non sullo stato d’agitazione già proclamato dai sindacati. Animi accesi, nelle prime ore della mattina, presso il cantiere della ditta che gestisce, in appalto con il Comune di Lecce, il servizio di igiene in città, quindi di raccolta e smaltimento dei rifiuti.

Poco più tardi, però, i referenti delle segreterie sindacali hanno partecipato ad un incontro presso Palazzo Carafa, riuscendo a scucire un duplice impegno: la convocazione di un nuovo tavolo presso la sede di Confindustria Lecce per affrontare i nodi irrisolti della vertenza; il pagamento degli aumenti contrattuali previsti dal 1° dicembre 2017 e normati dal contratto Fise Assoambiente.

Gli arretrati contrattuali verranno corrisposti nella busta paga del mese di gennaio 2018 in base all’accordo sottoscritto dalle Rsu presenti al tavolo insieme a  Franco Mirarco (Fit Cisl), Giorgio Rausa e Angelo Panzera (Fiadel), Emanuele Nitto (Uilt Uil), Paolo Taurino (Fp Cgil), Antonio Guerrieri  (Ugl), erano presenti Bibiana Montinaro e Dario Babbo (Monteco), l’assessore comunale all’Ambiente, Carlo Mignone ed il geometra Renato Brunetti.

Un tassello è stato rimesso a posto, dunque. Rimane però in sospeso la definizione della parte normativa. I lavoratori, infatti, chiedono di mantenere in vigore il Ccnl Fise Assoambiente. L’azienda però non esclude all’adesione ad un altro tipo di contratto, nel caso si raggiungesse l'accordo su scala nazionale.

Scarso l’entusiasmo dei sindacati al termine della procedura di raffreddamento aperta oggi in Comune: “Nonostante gli sforzi e le dichiarazioni – si legge nel verbale della riunione – i comportamenti dell’azienda sono in netto contrasto con il Ccnl Fise/Assoambiente e nessuna apertura è giunta, fino ad oggi, per quanto riguarda la vertenza territoriale”.

Particolarmente scettico è il commento di Giorgio Rausa, della Fiadel: “L’azienda ha fatto un passo indietro rispetto alla possibile applicazione di un altro tipo di contratto collettivo, ma il problema potrebbe ripresentarsi nel giro di un mese – commenta Rausa di Fiadel -. I lavoratori non vogliono cambiare il Ccnl di riferimento e, tutto sommato, non è stato superato quel momento di crisi che avevamo già attraversato”.

Di "clima teso" parla anche Paolo Taurino: "Attendiamo ora anche l’esito dell’assemblea che terremo questo pomeriggio in azienda per capire il da farsi. L’ipotesi sciopero non è ancora scongiurata. Attendiamo anche di capire cosa succederà in Confindustria nell’incontro previsto per la prossima settimana".

La posizione di Monteco

Intanto, l'azienda ha voluto esprimere il suo punto di vista. "Sull'unico punto all'ordine del giorno affrontato nell'odierno incontro, l'azienda, ribadendo la propria posizione, ha ulteriormente chiarito i dubbi portati dalle sigle sindacali. Per gli ulteriori argomenti riguardo alle ferie e ai procedimenti disciplinari - proseguono i vertici di Monteco - le parti di sono aggiornate ad un ulteriore confronto da tenersi in Confindustria il prossimo 13 febbraio".

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