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Statale 275, Anas approva il primo tratto: investimento da 244 milioni di euro

E’ il percorso da Maglie fino alla zona industriale di Tricase, per circa 23 chilometri. Diviso in tre lotti funzionali. E intanto si è in attesa del Consiglio di Stato

ROMA – Mentre si è in attesa della sentenza del Consiglio di Stato sui provvedimenti di annullamento dell’aggiudicazione alla Società Integra, di esclusione dell’Ati Matarrese-Palumbo e dell’annullamento dell’intera gara (dovrebbe arrivare nella prima decade di dicembre),  il Consiglio d’amministrazione di Anas scioglie le riserve e annuncia ufficialmente di aver approvato il progetto definitivo del primo tratto dell’itinerario Maglie-Leuca sulla strada statale 275.

E’ il percorso che volge da Maglie fino alla zona industriale di Tricase per circa 23 chilometri. Costo totale dell’operazione: all’incirca 244 milioni di euro. Saranno interessati i territori di Melpignano, Maglie, Muro Leccese, Scorrano, Botrugno, San Cassiano, Nociglia, Surano, Montesano Salentino, Andrano e Tricase,

Il progetto: tre stralci funzionali

Il progetto, sviluppato dopo la revoca della procedura di gara, è stato redatto dopo una serie di lunghi confronti presso le sedi della Regione Puglia per raggiungere una sintesi con le istituzioni della provinciale leccese e pugliesi sulle scelte e per velocizzare l’acquisizione delle autorizzazioni previste dalle norme.

Anas spiega di aver suddiviso il primo lotto funzionale per il riappalto dei lavori in tre stralci funzionali: il primo dal chilometro 0 al chilometro 10,500 (da Melpignano a Scorrano); il secondo dal chilometro 10,500 al chilometro 18 (da Botrugno a Surano); il terzo dal chilometro 18 al chilometro 23,300 (da Surano alla zona industriale di Tricase-Specchia-Miggiano).

Vari i lavori previsti. In primis, l'allargamento della sede stradale da 16 a 22 metri, nel tratto da Melpignano fino a Scorrano e da 8 a 22 metri da Scorrano fino a Montesano Salentino, con l'adeguamento alla sezione stradale al tipo B (strade extraurbane principali), come previsto nel decreto ministeriale 5/11/2001.

Sarà poi creata una nuova sede stradale larga 22 metri, sempre con sezione stradale di tipo B, da Surano alla zona industriale du Tricase-Specchia-Miggiano. Quindi, si creerà un sistema di strade di servizio per consentire l'accesso ai terreni senza accesso pubblico e alle aree artigianali-produttive. Oltre alla realizzazione dell'asse principale e delle corsie dedicate, il progetto prevede anche quindici svincoli, in parte in adeguamento e in parte di nuova realizzazione. Serviranno per un allaccio fra la statale con la viabilità esistente.

L'ipotesi per il secondo lotto

Non manca già, intanto, un’ipotesi progettuale per il secondo tratto, quello compreso tra la zona industriale di Tricase e il Capo di Leuca. In questo caso, le proposte riguardano tracciati alternativi rispetto a quello previsto dal progetto definitivo già approvato. Per questo secondo tratto si stanno raccogliendo ancora varie indicazioni provenienti dal territorio, per raggiungere una soluzione quanto più condivisa possibile.

Palese: "Troppi i contenziosi"

Secondo il deputato di Forza Italia, Rocco Palese al di là di ogni scelta, però, “qualsiasi decisione diversa da quella della nomina governativa di un commissario per l’intero procedimento”, a suo avviso Raffaele Cantone, presidente di Anac, o comunque qualcuno della sua struttura, “per quanto ci riguarda avrà come risultato la non realizzazione della strada”.

“Troppi i contenziosi – ricorda - peraltro ognuno a un diverso grado di giudizio” e “troppi gli interessi trasversali”, senza considerare “i pasticci – aggiunge - e le opacità commessi da Anas fin dall’inizio dell’iter procedimentale come emerso da inchieste della magistratura e dalla relazione dell’anno scorso dello stesso presidente Cantone”. Dunque, per Palese, o si procede allo stesso modo di Venezia, con il Mose, o farebbero meglio Governo e Regione (che ha cofinanziato l'opera) a spiegare che non sono più interessati." Poi però dovrebbero vedersela con le migliaia di cittadini del basso Salento che ogni giorno rischiano la vita su quella statale della morte”. 

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