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Giovedì, 18 Aprile 2024
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La città dimenticata: senzatetto tenta di rapinarne un altro per un fiasco di vino

Un 51enne marocchino ha aggredito un romeno con un taglierino. Una vicenda amara che deve accendere i riflettori nelle zone grigie di Lecce

LECCE – Una vicenda amara avvenuta nel mondo parallelo e ignorato della città che, alcuni anni addietro, la redzione di LeccePrima aveva in parte immortalato in un piccolo reportage. Una storia delle tante che, ogni giorno, si verificano in quelle zone grigie che ci si ostina ancora a non vedere.  Tentata rapina nella stazione ferroviaria di Lecce: la polizia arresta un 51enne. E’ accaduto nel pomeriggio di sabato, all’interno dei locali dello scalo leccese. Nahib el Mustafa, un uomo di origini marocchine, di fatto in Italia senza fissa dimora, avrebbe cercato di impossessarsi del cartoccio di vino di un cittadino romeno.

Quest’ultimo si è opposto, per poi vedersi puntare contro un taglierino. Il 51enne, infatti, davanti all’alcol negato, ha estratto la lama della giacca, con l’intenzione di colpire l’altro senzatetto. Fortunatamente, il cittadino romeno è riuscito a sfilare il piccolo coltello dalle mani dell’aggressore, restando però ferito, seppur in maniera lieve. E’ stato poi soccorso e accompagnato presso l’ospedale “Vito Fazzi”, dove è stato giudicato guaribile nell’arco di una settimana. Intanto, il 51enne è stato raggiunto dagli agenti di polizia della sezione volanti e dai colleghi della Polfer.

Al termine degli accertamenti, è stato arrestato con le accuse di rapina tentata, porto di armi od oggetti atti ad offendere, lesioni, e rifiuto di identificazione. Al termine delle formalità di rito e sentito il magistrato di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce, l’uomo è stato trasferito nel carcere di Borgo San Nicola, alle porte del capoluogo salentino.

"Più concretezza su politiche immigratorie"

"Più concretezza sulle politiche immigratorie". A chiederlo è Erio Congedo, consigliere regionale di Fratelli d'Italia, che commentando il fatto, ricorda: "Si tratta purtroppo dell’ennesimo di una serie incessante di episodi di illegalità, degrado e inciviltà in quella zona della città. Un fenomeno al quale non ci si può e non ci si deve assuefare e cha coinvolge almeno due questioni".

"La prima - sostiene - è il livello insicurezza con il quale i cittadini di quel quartiere devono fare i conti. Forze dell'ordine e polizia locale stanno profondendo uno sforzo encomiabile, ma è chiaro che si tratta di una situazione ormai insostenibile e incompatibile con una civile convivenza urbana che rebnde necessaria un’azione più rigorosa di prevenzione e di contrasto".

"La seconda - prosegue - investe la politica sull’immigrazione incontrollata attuata in questi anni considerato che si tratta di fenomeni di insicurezza e degrado riconducibile alla presenza di cittadini stranieri in città. Non è ovviamente in discussione il dovere di solidarietà e di accoglienza, né il principio di cooperazione e di aiuto umanitario, ma è fuori discussione che siamo di fronte ad un modello di immigrazione non contingentata e senza alcuna integrazione con i riflessi problematici di  natura sociale, sanitaria, di sicurezza e ordine pubblico".

"Questo caso - conclude - ci dimostra, inoltre, quanto sia necessario rendere più incisive ed efficaci le misure in materia di sicurezza per i cittadini e di politiche sociali affinché non ci si trovi davanti all'ennesima guerra tra poveri. Sul tema più complessivo delle politiche immigratorie non c'è che da augurarsi un nuovo e diverso governo che abbia sulla materia un approccio più concreto e meno ideologico".


 

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