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Global student Prize: è salentino l’unico studente italiano in corsa per il premio

Si tratta di Mirko Cazzato, 19enne, tra i fondatori della startup Mabasta, a concorrere tra i 50 finalisti per il primo posto del valore di 100mila dollari

LECCE- Lo studente salentino Mirko Cazzato è l’unico italiano ad aver superato le selezioni internazionali (3.500 candidature) ed è risultato tra i 50 finalisti al mondo del “Global Student Prize”, un premio alla prima edizione, gemello del “Global Teacher Prize” dedicato dal 2015 ai migliori docenti del mondo. Mentre per gli insegnanti il premio finale è di 1 milione di dollari, allo studente più impattante del mondo è riservato un premio di “solo” 100.000 dollari.

image003-6Chi è lo  studente Mirko Cazzato

Mirko Cazzato ha 19 anni, si è diplomato nel 2020 presso l’Istituto “Galilei-Costa” di Lecce e ora frequenta un corso presso la WeDo Academy. Nel 2016 aveva 14 anni e, mentre frequentava il primo anno alle superiori, insieme agli altri alunni della sua classe ha dato vita alla startup sociale “Mabasta” che ha la mission descritta nel suo stesso acronimo: Movimento anti bullismo animato da studenti adolescenti.

Dopo il diploma ha deciso di impegnarsi, studiare e lavorare a tempo pieno per Mabasta. A partire da giugno 2020 ha fatto crescere la startup facendola conoscere in tutta Italia, circa un anno fa ha avuto un’intuizione speciale e ha messo in piedi il progetto “1000 a 0 – Sport vince bullismo perde”, coinvolgendo il mondo dello sport italiano e ottenendo la collaborazione ed il patrocinio di ben 34 Federazioni sportive nazionali, di sport e salute (Coni), del Comitato italiano paralimpico, di quattro Leghe nazionali e decine e decine di squadre e team in tutta Italia. Per specializzare le conoscenze e competenze, sta frequentando un corso in modalità “learning by doing” dedicato all’imprenditorialità sociale, con la guida di esperti coach.

“Non sono assolutamente una persona speciale – racconta a caldo Mirko – sono solo un semplice ragazzo che ha creduto e voluto fare qualcosa di concreto per aiutare il prossimo e, insieme alla mia classe, abbiamo deciso di occuparci dei pessimi fenomeni di bullismo e cyberbullismo fra giovani. I prof del ‘Costa’ mi hanno insegnato due cose: che è importante impegnarsi personalmente in ciò che si crede e che ognuno di noi, non importa l’età, ha tutte le potenzialità di creare un cambiamento. Voglio approfittare di questo momento per invitare tutti i giovani ad impegnarsi sui temi sociali, io ho a cuore il bullismo ma ci sono tanti altri aspetti altrettanto importanti, come l’eco-sostenibilità, la lotta alla fame, alla violenza, alle discriminazioni, l’essere vicini agli anziani, a chi soffre, a chi è in difficoltà, l’Agenda 2030 ne è piena. Aiutare gli altri, sia come lavoro che da volontari, permette di andare a letto ogni notte col cuore che sorride e di svegliarsi ogni mattina con una grande voglia di fare”.

Fra circa un mese si saprà la shortlist dei 10 finalisti al “Global Student Prize” per poi, a novembre, conoscere il vincitore assoluto a cui la Varkey Foundation insieme a Chegg.org, promotori e organizzatori del premio, daranno il riconoscimento di 100.000 dollari.

“Razionalmente – continua Mirko – sarei molto orgoglioso di vincere il premio, anche perché i 100.000 dollari farebbero davvero comodo a Mabasta, basti pensare che con quella cifra riusciremmo a portare il nostro ‘Modello Mabasta’ in 2.000 classi in tutta Italia. Emotivamente, invece, mi sento come se avessi già vinto, essere tra i 50 studenti più impattanti al mondo è decisamente qualcosa di eccezionale. Mi sarebbe piaciuto però che ci fossero stati anche altri studenti italiani, avremmo contribuito di più ad attirare l’attenzione internazionale sul nostro sistema scolastico”.

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