"Grazie a tutto il personale sanitario, per come ha curato me e mio padre"
Di seguito viene riportata l'esperienza di un lettore di LeccePrima.it. Un "caso di buona sanità" che ha interessato il reparto di Neurochirurgia dell'ospedale Vito Fazzi
LECCE - Un lettore, chiamato Luca Del Piano, ha voluto condividere la sua esprienza personale presso il reparto di Neurochirurgia dell'ospedale Vito Fazzi.
"Ritengo doveroso, visti i continui malanimi verso la sanità del sud, riportare qualcosa di bello e positivo che possa dare ancora fiducia nella sanità salentina. - Racconta lo stesso lettore - Un anno fa mio padre, 75 anni, fu ricoverato per un intervento delicato alla spina dorsale; esattamente un anno dopo, a settembre, è toccato a me con un altro intervento delicato alla spina dorsale".
"Il risultato è stato eccezionale - prosegue - visto che dopo un mese appena, in entrambi i casi, siamo in piedi e ritornati alle attività quotidiane".
"Grande il team medico con a capo il primario dottor Alessandro Melatini con a seguito dottori di un grande calibro, professionalità e competenza. Tanti gli interventi delicati che ho visto nei 13 giorni di ricovero, con soddisfazione dei pazienti. - Racconta - Un grande grazie alla squadra degli infermieri coordinata dalla caposala A. Brunetti".
"Professionali, gentili, di cuore, onesti e laboriosi, sempre pronti ad intervenire prontamente nel rispetto del malato e della vita. A volte trattati male, insultati, strattonati da un paziente che forse vuoi lo stress, vuoi l'immobilizzazione a letto, vuoi il dolore ha agito anche involontariamente in modi bruschi, ma tanta la pazienza e l'empatia verso la persona e la dignità umana. - Conclude - Finalmente qualcosa di bello di cui poter essere fieri ed orgogliosi, qualcosa per cui dire grazie".
Il lettore ha - inoltre - condiviso due lettere di ringraziamento: una alla già citata caposala del reparto di Neurochirurgia del Vito Fazzi, la signora Anna Maria Brunetti. Quest'ultima - secondo quanto riportato - "possiede grandi caratteristiche umane che - quotidianamente - i pazienti possono apprezzare".
L'altra - invece - agli infermieri, oss, e personale sanitario dello stesso reparto per "l'empatia, la tenacia, la pazienza ed il coraggio".