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Lecce città arcobaleno, al Salento Pride vince l'amore

La giornata di oggi ha visto la comunità salentina unirsi per manifestare un sentimento d'amore; tra chi è andato al Pride per sostenere la causa arcobaleno, ed i passanti che si sono fermati per assistere all'iniziativa

LECCE - Lo stato di salute di una comunità dipende dai diritti che questa offre ai propri cittadini. Quei diritti per cui oggi bisogna ancora lottare. Nel pomeriggio - e fino alla serata - di oggi (16 luglio) si è tenuto un evento dinamico, colorato, e vivace; il Salento Pride è una di quelle iniziative che non possono non far riflettere. 

Prima di tutto per la folla: cordiale, gioiosa, disponibile. Interessata a farsi conoscere, ma - al contempo - sobria. Nulla di fuori luogo, ma tanta gioventù e voglia di libertà.  Contento anche il sindaco Carlo Salvemini, in prima fila durante l'inizio del percorso. “Lecce si conferma una città aperta a queste iniziative” sostiene il primo cittadino.  

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Il cammino emozionante

Prima di partire, da un balcone collocato in Piazzetta del Trionfo, nei pressi di Porta Napoli, tre voci canore hanno intonato alcune canzoni. Su tutte, il trio ha destinato un minutaggio maggiore - non a caso - ad Over the Rainbow (Oltre l’arcobaleno), pezzo scritto nel 1939 per il film Il mago di Oz. 

Guarda il video con le interviste ai presenti

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Oggi - però - l’arcobaleno non è uno, sono in tanti quelli a sventolare lungo la città barocca. Ed è facile incontrare le persone che vogliono raccontare la loro storia. Su tutte, spicca una dinamica signora (che dopo circa due ore salirà sul carro itinerarte per fare un discorso ai presenti). 

“Ho due figlie, una è eterosessuale e l’altra lesbica” racconta con un tono confidenziale. “Io sono Gianfranca Saracino, la presidente dell’associazione Agedo Lecce. Siamo genitori, parenti, amici e amiche di persone Lgbt+. Vogliamo semplicemente promuovere il concetto secondo cui  i diritti possono e devono essere riconosciuti a tutti”. Proprio questo è il sentimento medio che i presenti esprimono: una semplice, genuina, e - si spera - tempestiva constatazione della contemporaneità.

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La gente che non partecipa ma osserva

Intervistando chi guarda, ma che non sta in mezzo alla folla, si può intuire “da che parte stia la società leccese”. 

“Io osservo e sono d’accordo con quello che fanno queste persone" afferma all'unisono una coppia di signore che si trovano lì di passaggio. Non sono venuta per assistere all’evento, ma ho pensato che fosse opportuno fermarmi per riflettere e sostenere l’iniziativa. - Dice una delle due donne - Ricordati - prosegue, riferendosi al più giovane intervistatore, che le cose nella vita cambiano. Noi non sappiamo come saremo tra qualche anno”. 

Raccolte queste poche frasi -  ma che conservano un bagaglio di esperienza rilevante -  l’attenzione dei presenti viene rapita dalla visione di una sposa che - velocemente - ha salutato la folla da un balcone. C’è un matrimonio, che si è interrotto proprio a causa del Pride. 

“L’amore va promosso. Cosa c’è di meglio che festeggiare il legame tra due persone insieme al Pride? “ afferma uno degli invitati, che - dal canto loro - avrebbero potuto essere scocciati per l’interruzione del loro programma giornaliero (che non si aspettavano) e dal caldo (a Lecce, nel primo pomeriggio, c’era una temperatura esagerata). 

“Speriamo che l’amore vinca sempre” conclude il medesimo invitato, pronunciando la frase più azzeccata per concludere questa giornata. 

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