"Mai arrendersi", Carlo Calcagni racconta la sua esperienza di vita all'istituto "Fermi"
Carlo Calcagni, colonnello del Ruolo d'onore dell'Esercito, atleta paralimpico plurimedagliato, campione di sport e di vita, ha raccontato la sua storia ad una platea silenziosa e attenta: dall'amore per la divisa alla passione per lo sport agonistico
LECCE - Martedì 14 febbraio presso l'aula magna dell'Iiss "Enrico Fermi" si è tenuto l'intenso incontro di studenti e docenti con il colonnello Carlo Calcagni, che ha concluso il ciclo "Dialogando con il Fermi: Sport, Emozioni e Crescita" .
"Testimonianza emozionante", "grande personalità, grande esempio". Questi sono solo alcuni dei commenti dei presenti. Carlo Calcagni, colonnello del Ruolo d'onore dell'Esercito, atleta paralimpico plurimedagliato, campione di sport e di vita, ha raccontato la sua storia ad una platea silenziosa e attenta: dall'amore per la divisa alla passione per lo sport agonistico, che lo ha visto per 15 volte vincere il titolo di campione italiano di ciclismo su strada; nel 2001 viene premiato dal Capo di Stato maggiore della difesa come miglior atleta dell'Esercito italiano .
Ma nel 2002 la sua vita in un attimo cambia: avverte uno strano affaticamento, si sottopone a visite ed esami e scopre una gravissima intossicazione da metalli pesanti, il suo organismo si è ammalato in maniera irreversibile, con conseguenze devastanti e invalidità permanente.
Cardiopatia, mielodisplasia, morbo di Parkinson e sensibilità chimica multipla, lo costringono ad affrontare estenuanti terapie quotidiane e frequenti interventi salvavita. "Superati i 300 ho smesso di contare i punti di sutura" racconta. Soltanto una ferrea determinazione e lo sconfinato amore per la vita e per lo sport gli consentono di continuare a vivere, allenarsi e conquistare nuovi titoli e medaglie nonostante il dolore sia diventato un compagno onnipresente. Dice di lui il giornalista Ludovico Malorgio intervenuto all'incontro :" ...autentico interprete di quei valori assoluti che sono propri dello sport come la lealtà, il rispetto delle regole, il fair play".
Carlo Calcagni, così, ha sollecitato gli studenti a non sprecare un solo attimo della propria vita, ad avere fame di conoscenza. "Mai arrendersi" è il suo motto . Nel 2015 riceve il premio ‘Pino Puglisi’ perché “si è donato agli altri senza nulla chiedere”, ricorda la motivazione. Dignità, determinazione, amore verso il prossimo, coraggio, sacrificio e speranza sono le componenti dell’indole di questo uomo. “Le medicine mi fanno sopravvivere, ma è la bici che mi tiene in vita”, lo ripete più volte e studenti e docenti applaudono, commossi, un uomo, un atleta, un campione in tutti i sensi .