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Sabato, 20 Aprile 2024
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  “Facciamo che non sia un’eccezione”: speciale campagna in città contro il sessismo

Gli stereotipi di genere in chiave grafica nelle vie di Lecce. L’iniziativa è stata ideata dalla Casa delle donne assieme a diverse altre associazioni

  LECCE –  La donna sul luogo del lavoro continua a gudagnare meno dei colleghi uomini. Durante un colloquio le verrà chiesto se ha intenzione di diventare madre e, ancora, potrebbe essere valutata anche per il suo aspetto fisico (più che per il suo curriculum). C’è una sorta di nuova guerra, in città, che si sta svolgendo a colpi di manifesti. Sono quelli di una speciale campagna di comunicazione contro gli stereotipi sessisti che continuano a danneggiare la donna in tutti gli ambiti della sua vita. Sociale e lavorativa in primis. Si intitola “Facciamo che non sia un’eccezione” ed è una iniziativa ideata dalla Casa delle Donne di Lecce, nell’ambito di un progetto internazionale finanziato dalle Regione Puglia e realizzato in collaborazione con le associazioni partner del progetto di cooperazione internazionale finanziato dalla Regione  ”Women At Work” e con l’assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Lecce.  

Sono sei i poster fotografici, affissi nelle vie cittadine, per una campagna di comunicazione sociale, che affronta con leggerezza  sei temi importanti per il mondo lavorativo e la vita delle donne: conciliazione vita - lavoro, tetto di cristallo, sessismo nei luoghi di lavoro, linguaggio stereotipato e disparità salariale. Una serie di aspetti affrontati   con ironia che riguardano quelle persistenti abitudini discriminatorie nei confronti delle donne. Stereotipi che, invece di diminuire, vanno via via crescendo a causa delle mancate opportunità di occupazione e anche a causa delle politiche che incidono negativamente sui servizi sociali e che giocano a sfavore dell’occupazione femminile.

Sei poster fotografici contro gli stereotipi sessisti

“Facciamo che non sia un’eccezione” è il claim che ricorre in ciascuno dei poster fotografici, per ribadire che ciò che oggi rappresenta una singolarità dovrebbe diventare una prassi, un’abitudine di vita condivisa tra uomini e donne, un contesto culturale entro cui tutti e tutte debbano riconoscersi, affinché ciascuno/a possa crescere e vivere come persona, con bisogni e necessità che vanno al di là dello stereotipo dei ruoli sociali”, dichiarano dalla Casa delle Donne, capofila del progetto.     

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