GALLIPOLI - "Ciao beddu meu". Chissà a quante persone mancherà questo saluto, una volta entrati nello storico Bar Canneto della città ionica. 

Purtroppo chi - solitamente - pronunciava questa frase ora non c'è più. Si sta parlando di Michele, il titolare che gestiva l'attività commerciale - insieme alla moglie - e che è scomparso martedì scorso (25 ottobre) all'età di 53 anni. 

Una tremenda malattia lo ho portato via in pochi mesi, da quando quest'estate ha scoperto di non stare bene. 

"Una persona amata da tutti" racconta Cristian M., un suo amico affezionato, che insieme ad un altro - Gennaro -  tengono a ricordare la scomparsa di chi - con un semplice sorriso, ed una battuta sempre pronta - riusciva a trasmettere il buonumore nelle vite degli altri . 

Il bar, la metafora del porto

Il bar - collocato a pochi metri dal Santuario di Santa Maria del Canneto, da cui prende il nome - è metaforicamente legato all'immagine del porto cittadino: un luogo di passaggio, ma anche di calore e condivisione.

Ed è così che Michele accoglieva i suoi clienti, sia i "semplici" passanti che i turisti; il locale, inoltre, ha rappresentato la figura del posto sempre aperto - oltreché un punto di riferimento - per i pescatori della zona. 

Il titolare del Bar Canneto è stato un personaggio caratteristico della città; tanto che tempo fa ha realizzato la tipica "coppa gelato Canneto", contraddistinta da una miscela di gusto e professionalità. Insomma, una proposta artigianale indissolubilmente legata alla tradizione salentina, che si manifesta nel giusto compromesso tra il duro lavoro ed il piacere di vivere.