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“Racconti metafisici leccesi”, il documentario verrà trasmesso in prima visione Rai

L'autore, Luigi Maria Perotti, ha provato a perdersi nella città che diventa un gigantesco portale: un luogo-dispositivo che sembra pensato per mettere gli uomini in contatto con tutto ciò che c’è oltre il reale.

LECCE -  La città è un gigantesco teatro a cielo aperto, un palcoscenico in cui le statue del suo magnifico barocco sembrano assistere sornione allo spettacolo che, da migliaia di anni, i suoi abitanti portano in scena quotidianamente.

Eppure, depurata dalla possente presenza scenica sotto la quale si mimetizza, vista dall'alto, Lecce sembra un labirinto, un intreccio di strade in cui lasciarsi andare: è l’obiettivo, la missione di ogni passeggiata. Luigi Maria Perotti con il doc “Racconti metafisici leccesi”, in onda in prima visione domenica 19 marzo alle 22 su Rai 5, ha provato a perdersi nella città che diventa un gigantesco portale: un luogo-dispositivo che sembra pensato per mettere gli uomini in contatto con tutto ciò che c’è oltre il reale.

Anche se i flussi del turismo internazionale, nei mesi estivi, trasformano Lecce in un bar a cielo aperto, basta visitarla d’inverno per riscoprire quella che non ha mai smesso di essere la sua funzione primordiale: la trascendenza, che si impone con la musica. Qui, infatti, dove anche le pietre sembrano morbide, scolpite dalle sonorità che da secoli popoli diversi hanno lasciato come traccia del loro passaggio, la musica ha un ruolo che va oltre la sua funzione di semplice colonna sonora dell’esistenza. La musica a Lecce e nel Salento è un codice che aiuta chi la compone e chi l’ascolta ad andare oltre, ad allargare la propria percezione del reale per entrare in comunione con il metafisico.

I personaggi dei "Racconti metafisici leccesi" sono cuochi, che per riparare la fogna del proprio ristorante sono diventanti archeologi; musicisti come i Sud Sound System, che rispolverando un dialetto dimenticato hanno conquistato milioni di fan; ballerine tarantolate che ogni estate si esibiscono davanti a centinaia di migliaia di persone;  pittori visionari che hanno costruito città che oggi portano il loro nome; pasticceri workaholic, drag queen filosofe e creatori di Santi in cartapesta. 

Ognuno di loro è custode di una ricetta che ha il potere di portare al di là dei limiti del mondo per come siamo abituati a vederlo.
 

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