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“Regole chiare, nessun abuso in spiaggia”. Il Samsara prepara il ricorso

Incontro dei titolari e dei legali dello stabilimento balneare di Gallipoli per chiarire il nodo della revoca della concessione. Pronta l’impugnazione al Tar. “Decisione abnorme e destabilizzante”

GALLIPOLI  – “Nulla di anomalo sotto il sole di Gallipoli è avvenuto la scorsa estate per questo il provvedimento di revoca del Samsara è abnorme e destabilizzante”. Un incontro a più voci per capire e informare correttamente. E per sgomberare il campo da forvianti interpretazioni normative. Una conferenza stampa stile Samsara: con eleganza, sobrietà e la determinazione di chi in dieci anni di attività sulla spiaggia e sotto il sole di Gallipoli, e con un brand internazionale di richiamo, sa di aver dato un impulso notevole alla crescita e allo sviluppo imprenditoriale e turistico non solo del lembo di costa della Baia Verde gallipolina. Spendendosi anche con numerose iniziative a carattere sociale sportivo. Lo dimostrano le attestazioni di stima e affetto e i commenti ridondanti sui social ricordati anche da uno dei cofondatori del Samsara, David Cicchella, a corredo della diretta streaming dell’incontro: “Se chiude il Samsara, Gallipoli muore” recita uno dei post in real time.

E poi la solidarietà manifesta di tutti gli altri titolari degli stabilimenti gallipolini, e degli imprenditori del turismo non solo della Città Bella, ma rivenienti anche da Porto Cesareo, Ugento e Lecce, dalle associazioni di categoria dei balneari, dei commercianti, dai fornitori, da tutto l’indotto (l’impresa già da sè garantisce lavoro a più di cento persone) che vive grazie alla destagionalizzate attività del Samsara per oltre dieci mesi all’anno. Tutti radunati nel salone dell’hotel Risberg di via della Chiesa nel cuore della marina della Baia Verde. Per dare un segnale e un’attestazione  forte e convincente. Perché quella “stangata” che oggi pende sulla testa del Samsara e dei beach party potrebbe anche interessare altre realtà balneari e imprenditoriali. Da qui la necessità di fare un focus per inquadrare il metodo e chiarire “le regole del gioco” per dipanare dubbi interpretativi. Un incontro voluto da David Cicchella e  Rocco Greco, amministratore della “Sabbia Oro srl”, coadiuvati dai legali Andrea Sticchi Damiani e Danilo Lorenzo, dal giornalista e consulente esperto di turismo, Enrico Paolini, dal presidente dei Federbalneari Salento, Mauro Della Valle.                         

“Non è accaduto nulla di anomalo questa estate rispetto al passato e a quanto svolto in questi dieci anni di attività imprenditoriale dai gestori del Samsara” ha spiegato il legale Andrea Sticchi Damiani, “per ricevere un provvedimento così radicale e mortifero senza nessun preavviso che riteniamo abnorme e destabilizzante. I titolari del Samsara si sono sempre mossi svolgendo attività di intrattenimento al fianco di quella mai cessata di lido balneare aperto tutto l’anno,  nel quadro di regole che da dieci anni sono sempre le stesse e che ritenevamo chiare e univoche, ma che alla luce di questo provvedimento tanto chiare evidentemente non lo sono più. C’è quindi un problema di ricaduta imprenditoriale e di metodo e siamo pronti a recepire un chiarimento delle regole e ad uniformarci per il futuro e quello di oggi è un atto di apertura e non di polemica o di muro contro muro con il Comune e le istituzioni”.

I titolari dello stabilimento più rinomato della costa gallipolina sono pronti a battere anche le carte e muoversi tramite i proprio legali, per scongiurare la chiusura e soprattutto lo sgombero dell’area in concessione imposto entra sessanta giorni dalla determina comunale del 23 novembre scorso, a firma del dirigente dell’ufficio tecnico, che in conclusione del procedimento amministrativo sollecitato a seguito di una sanzione estiva dopo i controlli della capitaneria di porto, ha decretato la revoca dell’autorizzazione demaniale.

20171129_111323 (1)-2Le vie giudiziarie da intraprendere sono quelle del ricorso e della richiesta cautelare di annullamento degli effetti del provvedimento amministrativo dinnanzi al Tar o al Consiglio di Stato, se necessario. Ma si tenterà anche una sorta di mediazione extra giudiziale invitando il Comune in primis, ma anche la Regione, l’Autorità marittima, la Prefettura e tutte le istituzioni coinvolte, a riaprire la fase del dialogo e della concertazione magari “insabbiando” sul nascere un increscioso contenzioso che possa invece lasciare il passo per l’immediato futuro, come caldeggiato da Enrico Paolini, alla definizione di norme meno “nebulose” per non bloccare, con un colpo di forbici, il modello turistico innovativo che Gallipoli e imprenditori illuminati come quelli del Samsara o altri hanno sviluppato in questi anni. Appello al dialogo reiterato e auspicato a più riprese. Il presidente di Federbalneari, Mauro Della Valle, e il legale Danilo Lorenzo hanno rimarcato la necessità di fare chiarezza sul rispetto scrupoloso delle attività di stabilimento e di quelle collaterali di intrattenimento che sono previste e disciplinate e regolamentate dalla stessa ordinanza balneare regionale e soprattutto di non poter in alcun modo affibbiare al Samsara il ruolo di discoteca.

“Il Samsara ha sempre svolto l’attività di stabilimento balneare anche nel corso degli orari consentiti per lo svolgimento dell’intrattenimento musicale pomeridiano sulla spiaggia” è stato specificato  a più voci. Ora la parola passa al Comune e alle carte bollate. I legali del Samsara potranno anche acquisire le risultanze della commissione d’inchiesta comunale di due anni addietro sulle licenze per lidi e stabilimenti presieduta dall’allora consigliere di Gallipoli 2012, Luigi Suez, dalla quale si evince anche un “comportamento vitruoso” da parte della gestione del Samsara. Il sindaco di Gallipoli, Stefano Minerva, intanto ha fatto sapere che quello emanato dal dirigente non è altro che “un atto dovuto” e su un provvedimento amministrativo frutto di accertamenti dell’autorità marittima e giudiziaria non si può applicare alcun tipo di “discrezionalità”. E che comunque “la finestra del dialogo e della concertazione per evitare anche le carte bollate resta sempre aperta”. Si vedrà.         

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