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Giovedì, 25 Aprile 2024
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“Sacrificio e duro lavoro”, l’esperienza decennale di un salentino a Milano

Di seguito viene proposta la storia di Andrea Quarta, uno dei tanti salentini partiti al nord per costruirsi un futuro. Il giovane bar manager risiede da 10 anni nel capoluogo lombardo, e ha raccontato l'esperienza di un meridionale a Milano, tra lavoro e vita privata

Spesso la vita può portare la gente ad affrontare delle scelte significative, soprattutto per far sì che i propri sforzi possano essere riconosciuti. 

E’ la vicenda di tante persone, che probabilmente - leggendo questo articolo - potranno trovare alcuni punti in comune con la loro esperienza o con quella di qualcuno che conoscono. 

Andrea Quarta è un trentenne originario di Leverano, ma che vive da ormai 10 anni a Milano. Qui lavora come bar manager per Sant Ambroeus Milano, importante realtà gastronomica della città lombarda sin dal 1936. 

Dopo l’inizio come barista, è diventato prima capo barman e poi supervisor operativo. 

“Ho conseguito la mia formazione scolastica presso l’istituto alberghiero di Nardò - racconta - dopo il diploma ho deciso di spostarmi al nord insieme alla mia fidanzata”. 

“Lei doveva intraprendere un percorso di studi, mentre io ho svolto un corso di formazione nel mio settore”. 

“I primi tempi non sono stati facili - prosegue - questo perché ho iniziato dal basso, facendo la gavetta. Il mio primo impiego è stato in una hamburgeria a friggere patatine. Intanto - però - mi formavo, cosa che continuo a fare anche adesso”. 

“All’età di 25 anni sono entrato al Sant Ambroeus Milano, luogo in cui - per la prima volta - ho potuto apprezzare un’organizzazione tale da soddisfare le mie aspettative”.

“Ma attenzione - specifica - come tutti possono immaginare, non è facile arrivare in questa città. Ovviamente le opportunità non ti piovono addosso ma vanno costruite”.

“La differenza che si riscontra con il sud è che lì - il più delle volte - i datori di lavoro investono poco sul personale. Ora mi dicono che, fortunatamente, qualcosa sta cambiando; probabilmente perché il mercato esige alta formazione, oltre che una qualità del prodotto ottima”. 

Andrea Quarta-4

Il rapporto con la città

“Milano la ami e la odi” confida Andrea. "E' una città unica, piena di risorse. Sicuramente qui non hanno lo stesso senso della famiglia che abbiamo noi; penso - ad esempio - all’abitudine di riunirsi la domenica per mangiare insieme. Vedo che la gente è più individualista”.

“Ho constatato che anche i rapporti di amicizia sono più freddi. Fortunatamente quasi tutti i miei amici ora sono su, e quindi - compatibilmente con gli impegni - quando possibile, ci sentiamo o vediamo”. 

“A Milano integrarsi non è proprio semplicissimo. Il nostro accento meridionale si sente e talvolta c’è qualcuno che te lo fa notare. Può capitare che nascano invidie, poiché - stando fuori casa - noi generalmente siamo più portati al sacrificio, e magari a lavorare diverse ore in più”. 

“Vivere è costoso, infatti non capisco come - molte persone - riescano a criticare i costi di una vacanza al sud, quando qui le spese di alloggio sono elevate nel corso di tutto l’anno”. 

“Mi è capitato di fare dei colloqui per assumere del personale ed è successo di trovare gente che rifiutava uno stipendio di 1500 euro al mese, poiché - a loro dire - non sarebbe stato sufficiente per affrontare le spese di vita in città”. 

Il futuro

“Le cose cambiano, basti pensare a come è mutata Milano nel corso di questi ultimi dieci anni, da quando io sono arrivato. In termini di costi, sicurezza ecc”. 

“A me manca il mio Salento ed il suo mare. Devo dire - però - che le montagne che ci sono a non molta distanza da quì non sono male”. 

“La mia fidanzata - intanto - è diventata mia moglie, e con lei ci chiediamo sempre se, un giorno, sarebbe opportuno tornare giù o meno. Anche se poi penso alla nostra piccola bimba, di soli due mesi, che a Milano inizierà a muovere i primi passi e che sarebbe sempre più difficile sradicare da qui”.


 

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