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La scomparsa di un "gigante": Andrea Mi nel ricordo di un amico

Originario di Calimera, fiorentino di adozione: produttore musicale, architetto, persona di grande spessore culturale: un male incurabile se lo è portato via

LECCE – Persona eclettica e profonda, produttore musicale, architetto, insegnante, promoter, eccezionale divulgatore: tutti coloro che in queste ore stanno ricordando Andrea Mi - originario di Calimera, fiorentino di elezione, profondamente legato alla sua terra meridiana – ne sta rimarcando la versatilità e, allo stesso tempo, la solidità del suo backgroud culturale. Un gigante, per certi versi, a dispetto dell'apparenza dal punto di vista fisico.

Si è spento ieri a 49 anni, vittima di un male incurabile. Noi abbiamo chiesto di ricordarlo a Francesco Andriani – Dubin nei dj set – che, come molti altri, ha avuto con lui un rapporto stretto e privilegiato.

“Mentre scrivo queste parole ascolto in sottofondo una compilation che mi donasti tempo fa dopo uno dei tanti dj set in cui ci alternammo, è una selezione musicale che rispecchia quello che artisticamente eri e sei per noi: un grande conoscitore, divulgatore e cultore di musica d’avanguardia e di arte contemporanea. Forse però non è solo questo, tu sei stato anche un amico pronto a dare consigli e supportare chi avesse un’idea differente da esprimere: hai permesso a tanti, a chi lo meritava, di trovare spazio sui tuoi programmi radiofonici con interviste acute e dettagliate, hai fatto circolare progetti musicali ed idee sponsorizzandoli nei club e nei festival, hai creato ponti sonori e messo in comunicazione artisti”.

“Ricordo un viaggio che facemmo insieme in Albania per andare a suonare al Turtle Fest, un festival di quella dinamica scena orientale che a tuo modo di vedere andava sostenuta perché  foriera di nuove possibilità musicali. Fu un viaggio eccezionale, con le sue difficoltà, in cui per la prima volta toccai quello che avevo solo visto e immaginato dalla nostra amata costa adriatica: i monti dell’Albania. Noi eravamo abituati a scorgerli all’alba, dopo aver fatto dj set sulla spiaggia nelle lunghe notti estive dei locali della costa. Con te, per la prima volta, stando dall’altra parte mi fu possibile guardare il Salento da una prospettiva opposta, da una prospettiva che avevo solo potuto immaginare. Il festival fu grandioso, con la partecipazione di migliaia di ragazzi. Il viaggio fu una battaglia. Ecco tu eri questo, eri avanguardia, non ti abbattevano la difficoltà per arrivare alla meta e, una volta giunti, riuscivi a creare ponti che per altri erano solo chimere". 

"In tantissimi queste ore stanno lasciando sulla tua bacheca un pensiero, un ricordo, una foto, qualcosa che li lega a te, perché tu di amici ne avevi tanti e a tutti hai lasciato qualcosa dentro, forse per la tua gentilezza, per il tuo sorriso, sicuramente perché eri una persona speciale. Hai diviso la tua vita tra il Salento e Firenze, tua città di adozione. A pensarci bene, come ha scritto un tuo amico, sembravi un uomo del Rinascimento: sempre curioso, voglioso di scoprire e profondo conoscitore non solo di musica elettronica ma anche di design, grafica, cinema, arte contemporanea e cucina, creando connessioni tra i vari mondi".

"Ho letto pensieri di cordoglio da parte di giganti della musica che ti ricordano con affetto e che sottolineano la grande perdita per la scena internazionale. Lo credo anche io amico mio: penso che la tua perdita sia enorme, che lasci un vuoto dentro di noi e un vuoto nell’ambito della ricerca musicale che non può essere colmato. In questo periodo in cui siamo costretti nelle nostre abitazioni, tu sei l’esempio di chi ha sempre creduto che la ricerca sia da incoraggiare perché può migliorare la nostra vita: ora più che mai il tuo pensiero è attuale, è vita. Ci mancherai Andrea caro, ti vogliamo bene".

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