A volte la realtà supera la fantasia!
Voglio riportare un episodio esemplificativo d'incapacità amministrativa e spreco. Immaginate una zona assolata della nostra meravigliosa macchia mediterranea a ridosso della scogliera coperta di cisti, mortelle, olivastri, piante odorose di timo, lentischi, spinose ginestre e di sassi, tanti sassi e parti di scogli affioranti. Ebbene in questa zona selvaggia, attualmente Parco regionale, qualcuno, tempo fa, ha messo a punto un progetto: impiantare dei pioppi.
Cosicché lungo tutta la zona, per circa un chilometro, dopo aver delimitato un'ampiezza di circa 5 metri con filo di ferro, all'interno ha fatto interrare degli esili pioppi, piante caratteristiche della zona padana.
Sono lì da quasi due anni e in parte, anzi in maggioranza, sono già secchi pur essendo stati sempre innaffiati nel periodo estivo (sprecando acqua e denaro).
Di là da questo, cari lettori, continuate ad immaginare questa zona selvatica, invasa da erbe di ogni genere, specialmente in questo periodo dopo le abbondanti piogge di quest'anno. Ebbene, settimane fa sotto un sole cocente, all'interno di questo fantomatico viale di pioppi, lavorava un operaio con maschera e tagliaerba; più in là, altri due muniti di zappa provavano a ripulire la base di ogni tronchetto di pioppo invasa da sterpaglie e sassi. Mi sono avvicinata ad osservarli: zappavano il nulla nel nulla, sotto il sole, in un bagno di sudore.
Ho chiesto loro a cosa servisse tanta fatica su quel pietroso terreno: " è questa la comanda!" hanno risposto continuando a zappare e sudare.
Mi sono allontanata esterrefatta, davvero non riuscivo a capire lo spreco di energia e di soldi su quella aspra, pur incantevole terra.
Ecco, quest'Italia è così: si fa senza nemmeno chiedersi se quel che si fa, ha senso. Si fa solo per ottenere in ricambio denaro o favoritismi e null'altro. Non si pensa minimamente allo spreco. Si pensa solo al denaro, il resto può andare a farsi fottere, tanto è lo Stato che paga e a noi che ce ne frega!
Lo stesso discorso vale per i tanti, spropositati rondò costruiti lungo le strade, coperti di erbacce e avanzi di tutto e per la piantumazione degli alberi lungo i litorali marini. Si assegnano gli appalti senza nemmeno informarsi quali siano le piante idonee ad una costa di mare battuta dal vento e dalla salsedine. Cosicché, lungo i litorali invece di tipiche piante dei nostri luoghi (zagare, oleandri tamerici e altro) si continuano a piantare " alberi di robinie" o palmizi spelacchiati che non diventeranno mai frondosi alberi ma ridicoli, insignificanti arbusti brulli e scoloriti.(S. Isidoro e Santa Caterina, Nardò, Lecce ecc.)
E, continuando a parlare d'illogicità si giunge al grottesco quando, passeggiando per Lecce, t'imbatti in alcune "opere d'arte" create sui marciapiedi in occasione dell'arrivo della commissione per "Lecce capitale della cultura europea"; non possiamo dimenticare, tra l'altro, i cassonetti della spazzatura con vicino le sedie di plastica e le cabine telefoniche dipinte ad hoc per l'occasione.
Che spreco e quanta idiozia! Pensare che alla Giuria sarebbe bastato semplicemente sollevare lo sguardo per bearsi della nostra cultura e della nostra Arte!
Chissà se si sono soffermati dinanzi a queste "opere", se hanno chinato lo sguardo per accorgersi di ciò che calpestavano!
E' vero, ognuno ha il diritto di vedere l'arte in qualsiasi stramberia, ma non vi sembra che, spesso, davvero si raggiunga il fondo?
E con gli sprechi e le incongruenze si potrebbe procedere a ufo, mentre continuo a domandarmi come mai i nostri amministratori prima di dare " una comanda" non provano a rendersi conto personalmente di quello che davvero necessita al territorio. Non c'è bisogno di essere Salomone per capire le situazioni e agire di conseguenza; e non mi si venga a dire che di tempo non ne hanno, se hanno accettato di svolgere la mansione di "capo" di una comunità è solo a quello che dovrebbero attenersi. Altrimenti facciano altro!
Davvero povera Italia in mano a chi è capitata e intanto la gente stanca di quest'andazzo, ha ragione a non avere più voglia di votare nessuno!
Maria Grazia Presicce