Addio al contratto sociale
L'uomo è nato libero e ovunque si trova in catene. Si apre con questa frase emblematica il "Contratto Sociale" di J.J Rousseau.
Nella moderna società si fa sempre più ampio il divario tra diritto naturale e sostanziale. In democrazia, specialmente in quella rappresentativa parlamentare, i cittadini dovrebbero poter esprimersi liberamente scegliendo con sovrana e totale autonomia i propri rappresentanti, esercitando così il più basilare ed essenziale dei diritti per mezzo di elezioni libere.
Alla luce dell´infelice, a mio avviso, parto politico che ha prodotto il cosiddetto Italicum, possiamo come titolari di una sovranità ormai soltanto supposta constatare come ancora una volta la breccia fra paese reale e Paese legale si sia ulteriormente ampliata.
La nuova legge, che risponde in pieno alla visione arrogante, alla bulimia per il potere di un ragazzotto pressocché ignorante e completamente avulso da una concezione pienamente democratica del potere e dei meccanismi che dovrebbero regolarlo a garanzia di tutti, consegna il potere non solo legislativo ma anche esecutivo ad una massa di personaggi nominati dalle segreterie politiche, a cominciare dai famigerati capolista bloccati.
Peggio, assegna un premio di maggioranza sul quale molto si discuterà e sul quale prima o poi gli ineffabili ermellini della Corte costituzionale saran chiamati a pronunciarsi. Ma si sa, dai gran sacerdoti custodi della legge, spesso scaturisce il vecchio concetto di summa lex, summa iniuria. Basterebbe la dicotomia di una sentenza di quella Corte che nel dichiarare incostituzionale il porcellum, automaticamente inficiava la validità dell'elezione e nomina di oltre un centinaio di deputati della (sic!) maggioranza.
Eppure,invece di sciogliere immediatamente le Camere, Napolitano tirò dritto violando ancora una volta quella Costituzione che pur aveva giurato di custodire e proteggere, arrivando al punto di nominare il ragazzotto toscano, miracolato da primarie farlocche, sponsorizzato da poteri finanziari oscuri (fondi offshore, multinazionali e circoli paramassonici) presidente del consiglio. Il resto è, ahimè, storia recente con il fiorentino a far strame di equilibri democratici,a vantaggio suo personale e della sua corte di famuli e mercenari balzati sul carro del vincitore pur di restare attaccati alla cadrega.
Va da sé che attribuisco la responsabilità primaria di questo stato di cose alla sfuggente sibillina attitudine dei Supremi Giudici, incapaci di esprimersi con trasparente necessaria nettezza sul fatto che un parlamento composto da tanti abusivi tutto era tranne che legittimato a continuare a funzionare. L'ideale contratto sociale quindi non esiste più, è stato violato tante di quelle volte da esser ormai ridotto in cenere. Resta lì solo il ragazzotto toscano, l'uomo che qualcuno pensa esser quello della provvidenza. Ma l'uomo, si sa, è un legno storto
Dr Antonio Ancora